Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 15 maggio 2018 vedono proseguire la situazione di attesa per la possibile formazione del Governo Lega - M5S. Un quadro che non lascia trasparire ulteriori dettagli neanche in merito alla strategia di superamento della legge Fornero indicata nell'accordo programmatico in corso di definizione, stante la linea generale indicata in una possibile Quota 100. Nel frattempo dal Partito Democratico si prende posizione contro il possibile costo della misura e la presunta irrealizzabilità delle promesse elettorali. Dai sindacati si sottolinea che eventuali ritocchi non sarebbero sufficienti, da soli, a garantire un'estesa flessibilità di accesso all'Inps.
Infine, segnaliamo alcuni casi di lavoratori che risultano esclusi dall'APE sociale e dalla Quota 41 nonostante lo stato di inoccupazione. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Le pensioni tra i punti chiave del Governo Lega - 5S, ma serve più tempo
Serve maggiore tempo per poter arrivare ad una conclusione della trattativa attualmente in corso tra Movimento 5 Stelle e Lega per la formazione del nuovo Governo. Lo riferisce Luigi Di Maio, spiegando di aver chiesto al Presidente Mattarella "qualche altro giorno per concludere definitivamente la discussione". Il riferimento va ai temi chiave già discussi nella campagna elettorale, tra cui lo stesso esponente dei 5S ha ricordato il superamento della legge Fornero, l'istituzione del reddito di cittadinanza, il taglio agli sprechi e la riforma della fiscalità.
Non è stato invece fatto nessun riferimento al conflitto di interesse, mentre anche in merito al nome del futuro Premier mancano ancora prese di posizione definitive.
Anzaldi (PD): l'abolizione della Fornero un'enorme presa in giro
Dal partito democratico continuano ad arrivare voci fortemente critiche in merito ad una possibile cancellazione delle attuali norme che regolano l'impianto previdenziale.
"Abolire la Legge Fornero con 5 miliardi, come hanno messo nero su bianco Lega e M5s nel loro contratto di governo? Una enorme presa in giro, una bufala colossale, visto che l'abolizione costerebbe 20 miliardi all'anno", ha spiegato Michele Anzaldi (PD). Secondo il parlamentare Dem, lo stesso Presidente Inps Tito Boeri ha chiarito in più occasioni che la sola quota 100 potrebbe arrivare ad avere un peso sui conti pubblici di circa 105 miliardi di euro.
"Non si capisce cosa intendano fare con soli 5 miliardi, che peraltro andrebbero trovati in una situazione in cui Salvini e Di Maio stanno promettendo tante altre miracolose misure da decine e decine di miliardi, tra reddito di cittadinanza, flat tax e via promettendo", ha quindi concluso il Deputato.
Ghiselli (CGIL): non sono sufficienti ritocchi alla Fornero
Arriva un'importante presa di posizione dalla Cgil in merito al dibattito sul superamento della rigidità previdenziale e sulle opzione attualmente in discussione, cioè la Quota 41 e 100. Queste opzioni "rappresentano alcuni aspetti importanti del problema" spiega il Segretario Confederale Roberto Ghiselli, specificando però che "non vanno dimenticati anche i temi della flessibilità in uscita, con la possibilità di andare in pensione dopo i 62 anni, il superamento dell’attuale meccanismo che lega l’età di pensione all’aspettativa di vita e la questione decisiva della pensione contributiva di garanzia per chi, come i più giovani ma non solo, ha una carriera lavorativa discontinua o con bassi contributi, come i part time”.
Uscite anticipate: APE sociale e Quota 41 inaccessibile per chi si licenzia
Tra i vincoli che regolano gli attuali meccanismi di prepensionamento tramite APE sociale e Quota 41 vi è quello riguardante la disoccupazione. Le misure sono infatti disponibili solo a coloro che hanno cessato il proprio rapporto di lavoro per licenziamento, dismissioni di giusta causa o risoluzione consensuale. Con la scorsa Manovra si sono aggiunti anche coloro che si sono ritrovati in disoccupazione per via della scadenza naturale di un contratto a termine. Resta però il fatto che negli altri casi in cui il pensionando dovesse terminare il proprio impiego, vi è la preclusione dai benefici di prepensionamento attraverso le due misure in oggetto.
Un vincolo che non risulta presente solo nel caso dell'APE volontaria, che però richiede un costo ventennale per il futuro pensionato, trattenuto direttamente dall'assegno.
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