La notizia trapelata negli scorsi giorni sta facendo molto scalpore tra l'opinione cittadina. La Legge di Bilancio approvata a dicembre 2017 permette di venire incontro alle famiglie ed alle imprese e di adottare delle misure urgenti per rimettere in sesto i conti dello Stato. Domenico Affinito e Milena Gabanelli hanno rivelato al Corriere della Sera che la stessa legge conterrebbe un 'regalino' di tre milioni di euro per Isiamed digitale srl.

I dettagli della vicenda

A notare questo piccolo regalino effettuato dai due senatori verdiniani sarebbe stato il Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda.

La IsiameD digitale srl, società di produzione di software con sede a Roma è stata creata a fine 2016, ma a quanto pare ha iniziato a svolgere la sua attività soltanto 20 giorni prima dell'emendamento corsaro, redatto e votato dai senatori Pietro Langella e Antonio Milo il 30 di novembre.

Questo emendamento sarebbe servito, secondo i senatori verdiniani, a promuovere un nuovo modello digitale nel settore dello sport, del turismo e dell'agroalimentare. Il Ministro Carlo Calenda, dopo vari segnalazioni da parte della popolazione, ha rivelato sul suo profilo Twitter di non essere a conoscenza di questo emendamento e di non avere la più pallida idea di cosa questo sia.

La decisione di Carlo Calenda

Carlo Calenda ha così deciso di bloccare il tutto ed ha avviato le procedure per far verificare che questo emendamento non abbia sotto del marcio. Scavando a fondo nella vicenda si possono notare alcune coincidenze alquanto ambigue: la società è al 75% di Vincenzo Sassi ed al 25% di dell’Istituto italiano per l’Asia e il Mediterraneo gestita da Gian Guido Folloni, ex ministro per i Rapporti con il Parlamento.

Pare però che entrambi i fondatori della società non abbiano alcuna base per gestire una società che si occupa di software.

Antonio Milo, creatore dell'emendamento insieme a Langella, aveva partecipato ad un viaggio preparato da IsiameD. La società in questione ha varie partecipazioni in società finanziarie tra cui il Consorzio italiano infrastrutture i cui consiglieri sono Gianluca Milo figlio del senatore Milo e lo stesso Vincenzo Sassi proprietario in maggioranza della IsiameD. Insomma una storia alquanto intrecciata e complessa fatta tutta alla luce del sole. Naturalmente la questione ha creato non poche polemiche sul web e sui social network.