Come usare la legge Finanziaria per fare un regalo da 3 milioni di euro ad una società di amici e parenti. E’ questo l’oggetto dell’ultima inchiesta di Milena Gabanelli, ex conduttrice di Report, la storica trasmissione di Rai 3 che si occupa di scoprire e denunciare il malaffare, pubblicata sul Corriere della Sera. Quello che ha scoperto la giornalista è che due senatori facenti capo a Denis Verdini sono riusciti a far approvare un emendamento all’ultima legge di Bilancio che ha assegnato 3 milioni di euro alla società Isiamed Digitale srl. A prima vista, nulla di strano, ma l’inchiesta della Gabanelli ha scoperchiato una verità che ha suscitato un’ondata di indignazione sui social.

Chi sono i soci di Isiamed, beneficiari del regalo di 3 milioni di euro con la finanziaria

E’ bastato poco all’abile Milena Gabanelli per smascherare il giochetto dell’emendamento da 3 milioni di euro a favore di Isiamed presentato dai senatori Pietro Langella e Antonio Milo di Ala, il gruppo creato da Denis Verdini con un gruppo di fuoriusciti da Forza Italia per dare sostegno al governo Renzi.

Una semplice visura ha evidenziato che la Isiamed Digitale srl, società di produzione software con 4 dipendenti, è stata fondata l’8 ottobre 2016 per poi iniziare ad essere operativa il 10 novembre 2017, curiosamente solo 20 giorni prima della presentazione dell’emendamento. E qui troviamo la prima stranezza, dal momento che non si vede come possa il governo attribuire un finanziamento ad una società appena nata e quindi priva di qualsiasi referenza inerente a progetti portati a termine.

Continuando, si scopre che la proprietà di Isiamed appartiene per il 75% a Vincenzo Sassi e per il 25% all'Istituto italiano per l’Asia e il Mediterraneo, un’associazione attiva nel settore degli scambi fra Mediterraneo e Cina di proprietà di Gian Guido Folloni, ex ministro del governo D’Alema. La stessa società, inoltre, possiede una partecipazione societaria nel Consorzio Italiano per le Infrastrutture e servizi del territorio, una società che si occupa di costruire autostrade e che annovera tra i consiglieri lo stesso Vincenzo Sassi, già socie di maggioranza di Isiamed, e Gianluca Milo, il 21enne figlio del senatore Antonio Milo, uno dei firmatari dell’emendamento regalo.

E questo chiude il cerchio.

L’emendamento galeotto

L’emendamento che ha regalato 3 milioni di euro ad amici e parenti dei senatori Langella e Milo è stato motivato con la necessità di finanziare un progetto di digitalizzazione nei settori agroalimentare, turistici, dello sport e della smart city. Un'attività nella quale Isiamed, come abbiamo visto, non era in grado di vantare alcuna esperienza progettuale, avendo iniziato la sua attività da soli 20 giorni, senza contare che, per un ambizioso progetto di digitalizzazione del made in Italy, 3 milioni sembrano davvero pochi.

Ma per un regalo vanno più che bene. E se si vuole rincarare la dose, basta ricordare che, rimanendo in tema, nella stessa seduta di approvazione della Finanziaria nella quale è stato votato il finanziamento ad amici e parenti dei senatori verdiniani, sono spariti 50 milioni del fondo destinato ad implementare lo sviluppo digitale della Pubblica Amministrazione.