L'entrata in vigore dei dazi USA richiesti dal presidente Donald Trump metteranno a rischio 40,5 miliardi di esportazioni di prodotti Made in Italy verso gli Stati Uniti d'America. A rivelarlo un'analisi della Coldiretti che sottolinea anche che saranno i settori del cibo e quello automobilistico i più colpiti dalla crisi di esportazioni che si verificherà dopo l'entrata in vigore dei dazi.

La decisione di attivare i dazi USA, in particolare, così come annunciato dal Segretario al Commercio della Casa Bianca, riguarderà principalmente le importazioni verso gli Stati Uniti di prodotti in acciaio e alluminio provenienti dall'Unione Europea, dal Canada e dal Messico.

La Coldiretti sottolinea come la notizia dell'entrata in vigore dei dazi non può che generare incertezza sul futuro delle esportazioni dei prodotti italiani negli USA. Soltanto in questi primi mesi del 2018, infatti, le esportazioni di prodotti italiani verso gli Stati Uniti hanno fatto registrare un aumento del 1,6% a dimostrazione di come il Made in Italy sia apprezzato oltreoceano. Nello scorso anno l'export negli USA di prodotti italiani, infatti, ha raggiunto il record di 40,5 miliardi.

Export del Made in Italy e dazi USA: le possibili conseguenze

La notizia dell'entrata in vigore dei dazi ha già avuto delle conseguenze anche a livello di politica europea e dei rapporti tra le Nazioni. Il presidente della Commissione UE Jean-Claude Junker, infatti, ha già anticipato che l'UE prenderà a sua volta una serie di provvedimenti verso alcuni prodotti esportati dagli Stati Uniti d'America.

Sarebbero già stati inseriti all'interno della black list, in particolare: barche a vela e a motore, prodotti realizzati in ferro, ghisa e acciaio e una serie di prodotti agroalimentari tra i quali il burro d'arachidi e il bourbon.

La decisione presa dal presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump di ripristinare i dazi, afferma la Coldiretti, lascia presagire un effetto valanga non solo sull'economia e le esportazioni tra i Paesi alleati ma anche sulle relazioni stesse tra gli Stati.

Non è un mistero infatti che gli Stati Uniti siano diventati ormai da tempo uno dei principali mercati di riferimento per l'export di prodotti italiani fuori dall'Unione Europea. Il settore agroalimentare sarebbe proprio uno dei più rilevanti da questo punto di vista. Gli Stati Uniti d'America, infatti, attualmente si collocano al 3 posto, dopo la Germania e la Francia tra principali food buyer di prodotti italiani. Tra i prodotti più amati dagli statunitensi al primo posto il vino al quale segue l'olio, i formaggi e la pasta.