Dal Governo arriva una nuova conferma in merito alla possibile implementazione nel breve termine della flat tax. Ad esprimersi in tal senso è stato il Viceministro dell'economia Massimo Garavaglia, confermando un intervento che potrebbe divenire effettivo già da agosto 2018. "La flat tax è un impegno di legislatura, qualcosa la faremo subito nella legge di bilancio e da lì imposteremo il lavoro, partendo dalle imprese e dalle partite Iva che sono in maggiore sofferenza" ha spiegato l'esponente del Mef, anticipando però che sul punto si è già al lavoro e che non sarà difficile riuscire a centrare l'obiettivo per una prima platea di piccoli regimi contabili e di partite iva a partire dalla prossima estate.
Il primo avvio della misura all'interno di un prossimo decreto governativo
La strada più semplice per arrivare al risultato di una prima implementazione della flat tax al 15%, seppure in favore di una platea specifica, sarà con tutta probabilità quella di un decreto d'urgenza del Governo. Non trattandosi di una misura generalizzata, dovrebbero essere altrettanto contenute anche le risorse da reperire al fine di garantire le coperture. Ma molto dipenderà anche da come verrà gestito il cambio di passo, visto che proprio per i vincoli di bilancio sarà importante determinare in che modo verranno gestiti gli anticipi di imposta. Insomma, il quadro tecnico è ancora in attesa di una definizione e presenta in ogni caso diversi dettagli specifici da risolvere.
Cosa potrebbe cambiare l'estensione della flat tax ai regimi semplificati e alle partite IVA
Se comunque questa prima forma di flat tax trovasse applicazione, i risvolti per i potenziali beneficiari non si concretizzerebbero solo in merito agli oneri da versare al fisco. Un aspetto importante riguarderebbe infatti la gestione amministrativa degli adempimenti, che risulterebbe effettivamente semplificata con l'applicazione di una tassa piatta e la contemporanea eliminazione di detrazioni e deduzioni.
Tra regimi minimi e forfettari, potrebbero essere coinvolte dall'iniziativa oltre un milione di persone.
I primi commenti in arrivo dalla politica
Nel frattempo non si fanno attendere le prime reazioni politiche rispetto alla possibilità di tempi più brevi per l'arrivo della flat tax, seppure nei confronti di una platea iniziale ristretta.
La Vice Presidente della Camera Mara Carfagna (FI) ha giudicato "positivo che il viceministro all'Economia Massimo Garavaglia stia pensando di seguire una strada già indicata da Forza Italia con una proposta di legge a mia prima firma: estendere il regime forfettario del 15% per le partite Iva (oggi possibile entro i 30mila euro di reddito) fino a 50mila euro". Secondo la parlamentare, si tratta di "un modo di intraprendere il percorso della flat tax iniziando da categorie che hanno molto patito la crisi: piccoli lavoratori autonomi, precari e giovani professionisti". Ma non tutti sono d'accordo. Nelle scorse ore uno studio firmato dagli economisti Salvatore Morelli e Giacomo Gabbuti ha messo in evidenza i rischi dell'operazione.
"Con l'introduzione della flat tax si tornerebbe indietro di cento anni. E a fare un'inversione di tale portata saremmo il primo Paese al mondo" ha specificato Morelli, evidenziando i dati emersi grazie allo studio della serie storica a disposizione per l'Italia.
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