Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 17 giungo 2018 vedono nuove dichiarazioni di conferma in merito alle tempistiche per l'approvazione dei primi interventi di flessibilità previdenziale. Infatti, secondo le dichiarazioni rilasciate dal Vice Ministro Garavaglia, i primi provvedimenti dovrebbero arrivare con la legge di bilancio 2019. Nel frattempo prosegue anche la discussione sul taglio ai vitalizi ed alle pensioni d'oro, opzioni che potrebbero andare incontro ad una sorta di compensazione dovuta all'arrivo della flat tax. Mentre importanti dichiarazioni di conferma arrivano anche sul reddito e sulla pensione di cittadinanza.

Infine, l'ex Ministro del lavoro Elsa Fornero ha nuovamente messo in guardia i lavoratori contro le recenti proposte di intervento, che potrebbero determinare un taglio per i futuri assegni. Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Nuove conferme sul tema della riforma previdenziale in legge di bilancio 2019

Il tema della riforma previdenziale verrà affrontato "di sicuro con la legge di bilancio", che si chiuderà alla fine dell'anno in corso e diventerà valida a partire dal 2019. La conferma arriva da Massimo Garavaglia, viceministro dell'Economia, durante un'intervista rilasciata per il canale televisivo Sky TG 24. Secondo l'esponente del Mef, nel breve termine si agirà invece in favore delle imprese, mentre anche sulla pace fiscale si sta già lavorando.

In merito alla riforma pensionistica ed alle quote 100/41 è intervenuto negli scorsi giorni anche il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, ribadendo che la legge Fornero sarà "smontata pezzo per pezzo", mentre si introdurrà da subito il nuovo sistema di accesso flessibile all'Inps tramite le quote. Tra i vari provvedimenti dovrebbe essere formalizzata anche la proroga dell'opzione donna, che verrebbe garantita dai risparmi accumulati e finora non utilizzati per la misura.

Vitalizi e assegni d'oro: la flat tax potrebbe rendere i tagli più leggeri

Anche la discussione sui vitalizi e sulle pensioni d'oro si è fatta nelle ultime ore sempre più accesa, mentre si rincorrono le dichiarazioni politiche riguardo un prossimo intervento correttivo. Tra le criticità maggiori, resta però la questione dell'effetto combinato dato dal taglio degli assegni sopra ai 5mila euro netti (8500 euro lordi circa) ed il contemporaneo taglio dell'Irpef tramite l'istituzione della flat tax.

Uno scenario, quest'ultimo, che rischia di vanificare l'intento di equità e giustizia sociale della misura, visto che di fatto potrebbe smorzare il risultato finale dell'operazione. L'imposta ridotta garantirebbe infatti una compensazione del taglio che si verificherebbe applicando il ricalcolo contributivo all'assegno, pur restando in essere i rischi di ricorsi legali e l'area di applicazione limitata (la platea individuata dall'Inps corrisponderebbe a circa 30mila persone). Per capire se il procedimento risulterà davvero efficace nel raggiungere il proprio scopo bisognerà quindi effettuare delle attente valutazioni rispetto non solo agli interventi previsti dal contratto di Governo nel comparto previdenziale, ma anche a quelli inerenti il comparto fiscale.

Catalfo (M5S): dal Ministro del lavoro un segnale importante su reddito e pensioni di cittadinanza

Sul welfare si apre una nuova stagione. Lo afferma la Senatrice Nunzia Catalfo (Movimento 5 Stelle) commentando le recenti dichiarazioni rilasciate dal Ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Il riferimento va in particolare al reddito ed alla pensione di cittadinanza. "Finché non ci saranno paletti adeguati per arginare la precarietà che attanaglia il mondo del lavoro in Italia, le famiglie vanno aiutate: i lavoratori in là con gli anni che perdono il lavoro sono in aumento e non possiamo abbandonarli a loro stessi". Per l'esponente pentastellata, avviare un fondo per queste misure già nel 2019 rappresenta "un segnale di grande speranza" oltre che "una roadmap ambiziosa ma necessaria".

Fornero: con la riforma del settore gli assegni saranno più bassi

Elsa Fornero torna a criticare la proposta di riforma del settore previdenziale avanzata da Lega e Movimento 5 Stelle, che secondo l'economista avrebbero condotto "una campagna elettorale che è stata la fiera degli imbonitori, in cui tutto era a portata di mano: il reddito di cittadinanza, la flat tax, la cancellazione del jobs act e della riforma delle pensioni“. L'ex Ministro del Lavoro ha infatti ricordato durante un'intervista rilasciata per l'Unione Sarda che le ultime proiezioni diffuse dal Presidente Inps Tito Boeri hanno comunque previsto costi ingenti per il settore, mentre le ipotesi circolare sul ricalcolo contributivo porterebbero a vincoli anagrafici per la quota 100 ed a pensioni più basse a causa del ricalcolo contributivo.

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