1 giugno 2018: una data storica per l'Italia. Lo è perché per la prima volta entra in carico un Governo che è espressione di due forze politiche emergenti. Lo è perchè è stata finalmente risolta una crisi istituzionale senza precedenti. Sono, infatti, serviti quasi tre mesi affinché si venisse a capo di una situazione piuttosto intricata e che si scongiurasse l'ipotesi di un Esecutivo traghettatore o tecnico. Da adesso in poi, però, sarà il momento di iniziare a lavorare per il Paese e, una volta incassata la fiducia dal Parlamento, provare a dare seguito a quelli che erano i propositi..

Di Maio e Salvini sul capitolo pensioni

Gli italiani hanno guardato in maniera appassionata a quelli che sono stati gli sviluppi che hanno portato alla costituzione di Governo, ma adesso è il momento in cui si aspettano delle risposte, possibilmente senza dover aspettare troppo. Tra i cavalli di battaglia di Salvini e di Maio, in sede di campagna elettorale, c'è stata una vera e propria guerra alla Riforma Fornero. E' stata vista quasi come un mostro da abbattere e adesso che al timone del Paese c'è un Esecutivo che ha un programma stilato da un contratto firmato da Lega e Movimento Cinque Stelle ci sono tutti gli strumenti per regalare a tanti cittadini un desiderio neanche troppo nascosto: dare la possibilità di arrivare alla pensione, senza dover far riferimento ai criteri decisamente stringenti della Legge approvata dall'allora Governo tecnico di Mario Monti.

Per alcuni quello fu un provvedimento inevitabile per salvare le casse dell'Inps. Non si sa, eventualmente, se i nuovi vertici del Paese riusciranno a far realmente qualcosa, ma per il mento c'è un dato di fatto. Le cose cambieranno, perchè anche i vertici previdenziali dovranno abituarsi all'idea di doversi confrontare con interlocutori all'interno del Consiglio dei Ministri poco incrini a ritenere la Legge Fornero un passaggio inevitabile per mantenere in salute le casse dell'Inps.

Cosa dice il contratto M5S - Lega sulle pensioni?

A questo punto quello che tanti italiani si chiedono è cosa realmente si pone l'obiettivo di fare questo Governo sulle Pensioni.

Per scoprirlo basta dare un'occhiata a ciò che dice il contratto. E' prevista una guerra a tutto campo contro i vitalizi e le pensioni d'oro superiori ai 5000 euro al mese non giustificate dai contributi versati. L'obiettivo, però, è far andare la gente in pensione con 41 anni di contributi, traguardo utile solo per chi oggi è un lavoratore precoce.

Si aspira ad avere una maggiore tutela per chi ha mansioni usuranti ed, inoltre, all'introduzione di quota 100. Per chi non lo sapesse si tratta della misura attraverso cui può richiedere il congedo dal lavoro chi, raggiunta un'età minima da stabilire (63?), raggiungerebbe quota 100 sommando gli anni di lavoro. Un sessantaquattrenne (oggi l'età più probabile tra quelle che potrebbe essere scelte), ad esempio, con trentasei anni di contributi avrebbe l'opportunità di andare in pensione. Si tratta, ovviamente, di ipotesi, la cui fattibilità e sostenibilità dovrà essere dimostrata dal Governo Conte.