Fino a ieri in previsione della legge di Bilancio che in questi giorni sta ultimando il suo iter parlamentare con gli emendamenti alla Camera, del bonus bebè non vi era traccia. La misura, in scadenza il 31 dicembre prossimo, come stabilito dalla vecchia manovra finanziaria in vigore dallo scorso primo gennaio, sembrava in procinto di essere cessata non essendo prevista alcuna proroga. Proprio gli emendamenti, cioè le proposte correttive alla manovra di Bilancio però, hanno prodotto una importante novità per quanto concerne questa misura. Una proposta prevede la proroga della misura con una sua riformulazione che porterà ancora maggiori vantaggi a determinate famiglie.
L’emendamento che è stato presentato dal Ministro della Famiglia, Fontana, oltre al bonus bebè prevede una serie di interventi di un autentico pacchetto famiglia, cioè di nuove norme in aiuto di famiglie che mettono alla luce figli o alle prese con figli disabili. Ecco alcune novità, a partire da quelle sul bonus bebè.
Incentivo per la nascita
Prorogato e implementato come importi il bonus bebè, questo sarà l’effetto dell’eventuale approvazione dell’emendamento interno al governo, essendo stato prodotto da uno dei suoi Ministri. Come funziona il bonus bebè? Chi può percepire il bonus bebè? Domande che adesso troveranno risposta se davvero l’emendamento produrrà l’inserimento di questa misura nella manovra finanziaria.
Intanto su molti quotidiani, come “Il Giornale”, esce fuori che per i nuovi nati di famiglie che hanno già un altro figlio nel nucleo familiare, l’incentivo sarà maggiormente favorevole dal punto di vista degli importi. Dal punto di vista strutturale la misura resterà identica all’ultima proroga del governo Gentiloni. Il beneficio economico del bonus sarà fruibile fino ad un anno di vita del bambino o fino ad un anno dall’ingresso del figlio adottato in famiglia.
In pratica, 12 mesi di erogazione che sarà pari a 1.920 euro all’anno.
Per percepire il bonus occorre ottenere la certificazione Isee le cui soglie da non superare resteranno le medesime di quest’anno. Il beneficio intero, cioè di 160 euro al mese (come dicevamo, 1.920 euro annui) sarà percepito da famiglie con Isee pari o inferiore a 7.000 euro.
Per famiglie con Isee più alti, tra 7.001 e 25.000 euro, il bonus si riduce fino alla metà, cioè 80 euro al mese e 960 euro annui. La novità riguarda le famiglie che mettono alla luce figli successivi al primo, cioè secondo, terzo e così via. Per queste gli importi del bonus bebè in base al testo dell’emendamento salirebbe del 20%, superando i 2.300 euro all’anno. A dar manforte a questo aumento di importo e quindi di eventuale spesa pubblica da sostenere per lo Stato, le coperture destinate al bonus bebè sono di 444 milioni (l’ultimo governo Gentiloni stanziò 400 milioni per la proroga 2018).
Altre novità per figli e famiglie
Pacchetto famiglia dicevamo, perché oltre al bonus bebè, l’emendamento del Ministro prevede 40 milioni di euro per il congedo parentale dei padri.
Inoltre, si prevede di creare un Fondo ad hoc per le crisi famigliari ed il potenziamento delle detrazioni fiscali per figli a carico disabili. Per le detrazioni si prevede il raddoppio di quelle già in vigore che passerebbero così da 400 euro a figlio ad 800 euro a figlio. Interventi anche per le maternità delle madri lavoratrici alle quali sarebbe lasciata libera scelta se sfruttare una di 3 mesi con il 60% dello stipendio o una di 6 mesi con indennizzo pari al 30% delle retribuzioni. Riconfermato anche il bonus nido con dotazione di 960 milioni ed il bonus baby sitter con 50 milioni di euro.