"Per me non esiste"; è questa la risposta del vicepremier del Movimento 5 Stelle dopo che il leader della Lega Matteo Salvini ha lasciato trasparire la sua volontà di rimettere le mani sulla nuova manovra finanziaria che con molta probabilità entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2019. La Commissione Europea ha bocciato nuovamente il testo della Legge di Stabilità per via del probabile sforamento del deficit del 2,4 %; cosa che lascia continuare la lunga discussione avviata ormai da mesi.

Lo spread preoccupa Tria e Salvini

Stando a quanto riportato da "Wall Street Italia", il segretario federale della Lega potrebbe accettare di rivedere la manovra dopo l'impennata dello Spread volato già a 327 punti che preoccupa il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giovanni Tria, oltre agli imprenditori del Nord Italia che avevano chiesto allo stesso Salvini l'abbassamento delle tasse.

E' questo il motivo che spinge il leader leghista ad una possibile revisione della manovra finanziaria al fine di abbassare l'esposizione del debito pubblico tagliando anche i miliardi destinati a misure come il reddito di cittadinanza e la riforma previdenziale volta a superare la precedente Legge Fornero. Come afferma anche "Libero Quotidiano", con le ipotesi lanciate da Matteo Salvini, infatti, la platea dei potenziali beneficiari potrebbe restringersi rispetto ai 620 mila pensionandi ipotizzati dalle stime elaborate dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio.

Il vicepremier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, invece, si dimostra contrariato ad una revisione della manovra e avrebbe confermato la sua intenzione di andare avanti sulla stessa linea.

Per il leader pentastellato, infatti, il no secco di Bruxelles si baserà sul deficit per un costo che si aggira tra i 10 e i 20 miliardi di euro.

Salvini all'Ue: 'Non faremo passi indietro'

Intanto, anche se è ormai assodata la bocciatura della manovra da parte della Commissione Europea che si è detta pronta ad avviare la preoccupante procedura di infrazione, Matteo Salvini non sembrerebbe intenzionato a compiere passi indietro: lo stesso segretario della Lega, infatti, a margine del suo intervento presso l'assemblea di Confcommercio ha ribadito che se sarà necessario andare a Bruxelles a piedi lo farà per spiegare numeri e crescita. "Lettera dell'Ue? Aspettavo anche quella di Babbo Natale", ha ironizzato il vicepremier della Lega.