Intervistato da Radio Radicale, il deputato ed economista Renato Brunetta ha fatto il punto della situazione sulla manovra finanziaria dell'asse Lega-M5S e sul futuro economico del nostro Paese. Intervistato da Lanfranco Palazzolo, l'economista di Forza Italia ha spiegato: "Tutti gli indicatori ci dicono che l'Italia è a un passo dal baratro. Ovviamente queste valutazioni non le faccio soltanto io, ma tutti gli operatori finanziari che lavorano nel settore finanziario, su scala globale. Per cui la prospettiva dell'Italia è fuori dalle regole europee, è di non crescita con gli indicatori di deficit/PIL e debito/PIL al contrario, in termini di andamento, rispetto a quello che ci si sarebbe aspettato, oppure decisamente al contrario di quello che dice il Governo".

L'ex capogruppo alla Camera ha aggiunto: "In più, invece di invertire la tendenza, vogliono adesso approvare una manovra che ha natura recessiva. A fronte di un pizzico di riduzione della pressione fiscale e a fronte di un pizzico di investimenti, tutto il resto della manovra consta di misure di welfare passivo, vale a dire il reddito di cittadinanza. Non si possono dare soldi ai giovani perché se ne stiano a casa o perché vadano a fare il lavoro nero. E poi l'altra misura di welfare passivo è quota 100, ossia l'anticipo pensionistico. Sono tutti enormi costi che non stimolano affatto l'economia nazionale".

Brunetta: 'L'Italia sta sfidando i mercati per approvare una pessima manovra in deficit'

Per quanto concerne i contenuti della manovra, Brunetta ha dichiarato: "L'italia paradossalmente sfida i mercati, sfida l'Europa, sfida gli operatori finanziari, per fare che cosa? Una pessima manovra in deficit. Ci stiamo facendo del male da soli.

Dobbiamo inoltre ringraziare Di Maio per 40mila posti di lavoro in meno dovuti al suo spaventoso, infame, stupido, cretino Decreto Dignità. Dopodiché con l'approvazione del reddito di cittadinanza, creeremo un esercito di fannulloni e in tutto per che cosa? Per tenere in piedi un mostro vivente quale l'alleanza innaturale Lega e M5S".

E a proposito del possibile rialzo dello spread, l'ex Ministro della Pubblica amministrazione e dell'innovazione ha concluso dicendo: "Ogni banca è diversa l'una dall'altra così come ogni individuo ha un suo metabolismo però si può tranquillamente dire che se lo spread si dovesse collocare stabilmente attorno ai 340/350, la maggior parte delle banche italiane sarebbe in credit crunch, dovrebbe ricorrere alla ricapitalizzazione e al mio modo di vedere non supererebbe gli stress test".