Nella puntata di questo lunedì 19 novembre il noto imprenditore Diego Della Valle è intervenuto come ospite della trasmissione "Otto e Mezzo" su La7, condotta da Lilli Gruber, soffermandosi su diversi aspetti economici attuali del Paese e dando anche diversi consigli alla Politica.
Nella parte iniziale del suo intervento Diego Della Valle ha detto: "Gli italiani che conosco io vorrebbero avere a che fare con persone di buon senso, con la conoscenza adeguata per gestire un paese, oltre che dei mercati e della politica internazionale. Negli ultimi decenni il nostro paese è stato gestito, tranne poche occasioni, in un modo che non è dei migliori, e infatti ci troviamo con un forte debito.
La debolezza che abbiamo non ci permette di alzare la voce in un modo violento, perché per farlo ci vogliono dei muscoli che l'Italia non ha. Far vedere agli italiani che mostriamo i muscoli ai tedeschi e all'Europa può piacere a tutti quando vanno al bar, ma sullo scenario internazionale ci farà pagare un conto".
Diego Della Valle parla della fase economica, reddito di cittadinanza, pensioni e tassa Patrimoniale
Poi Della Valle ha proseguito: "Se Salvini e Di Maio vogliono, possono anche essere difensori degli imprenditori. Perché no? Ma oggi c'è a tendenza a dividere il mondo fra buoni e cattivi. Viene evocata la parola "popolo" ogni 30 secondi. Anche io ad esempio mi sento del popolo anche se ho una situazione sociale più fortunata e diversa rispetto a molti.
Ci serve un ticket fra la politica e le imprese. Se nessuno investe in questo paese, non possiamo dare lavoro ai giovani. Smettiamo di dividere e vediamo di unire, facciamo venire voglia agli imprenditori di unire. I giovani vogliono avere un lavoro e poterselo guadagnare: questo vuol dire dignità. Nel momento in cui si creano certi strumenti come il reddito di cittadinanza bisogna capire che se un "regalo" viene dato dallo Stato a chi dimostra di non avere reddito, a me viene da pensare che si incentiva il lavoro nero per avere l'uno e l'altro.
Forse andava studiato il tutto meglio.
L'imprenditore marchigiano ha poi proseguito: "Io non ho votato alle ultime elezioni: non c'era niente che mi convincesse, se non ci piace quel che ci viene proposto è anche giusto fare così. (...) Io quando dico che l'impresa deve essere a disposizione del paese intendo che noi possiamo fare molte cose, mettendoci a disposizione dei territori e di chi ha bisogno, ma senza sostituirci alla politica".
Sulla riforma delle Pensioni, Della Valle ha detto: "La legge Fornero non era certo perfetta, anzi. Ma si deve stare attenti a demolire una legge che per un certo periodo ha portato cose buone per questo paese. Non sono a favore, ma neanche si possono creare dei totem e dei nemici solo perché a mia zia piace sentir dire questo in TV".
Sui temi economici generali, ha proseguito: "Il nostro paese non ha i muscoli per fare da solo, né per alzare la voce. Vediamo cosa si può fare anche assieme agli altri partner europei, anche perché di altre strade non ne vedo (...) Una tassa Patrimoniale? Ho sempre pensato che possa servire per trovare del denaro. Piuttosto spero che venga fatta sui veri patrimoni personali e non aziendali, in modo serio e poi spesa in modo coerente.
Io parteciperei volentieri e con me altri imprenditori, purché il tutto vada in mano a facce credibili e non invece a chi non daremo neanche un'autoradio".
Sul dibattito interno al PD verso il Congresso: "Io non li ho votati, le persone che si propongono hanno esperienza, sono credibili e perbene, ma ora se la deve vedere il popolo del PD. Consiglio loro di scegliere qualcosa che sia utile al paese e non a giochi di bottega".
I consigli di Diego Della Valle a Di Maio e Salvini
Alla domanda se gli piace il Premier Giuseppe Conte, Della Valle ha risposto: "Io penso che il primo a non essere contento e a sentirsi a disagio sia proprio lui. Non lo conosco e non voglio parlare a suo nome. Perché è costretto a far finta di fare un lavoro che non riesce a fare come vorrebbe: lui forse ha dell'imbarazzo.
E sicuramente l'imbarazzo lo abbiamo noi a vedere un Presidente del Consiglio che non può operare perché deve guardare prima gli umori dei due vice-presidenti. Bisognerebbe uscire da questo clima di campagna elettorale. Eppur avrebbero risorse, come Zaia e Maroni, che potrebbero aiutare. Io dico a Salvini e Di Maio di parlare meno, di farsi vedere un po' meno in televisione, magari due ore meno al giorno a testa: la gente vuole pensare che state anche in ufficio a lavorare. Lo dico senza polemiche affinché mettano a posto qualcosa, anche perché molte cose che non vanno in Italia non le hanno fatte loro, ma ce le hanno trovate".
Diego Della Valle ha sottolineato in particolare un punto: "Chi ha vinto le elezioni e oggi ha un alto gradimento ha il diritto e il dovere di governare.
Confermo loro la mia apertura di credito sul fatto che devono governare, ma su come governano attualmente ho la mia idea. Lo spread è preoccupante e se ne accorge chiunque vada in banca a chiedere un prestito. L'atteggiamento va cambiato, devono smettere di fare continuamente campagna elettorale. Di Maio e Salvini devono governare per tutti i cittadini, non solo per i loro votanti. L'atteggiamento è determinante anche per quanto riguarda i rapporti con l'Europa. (...) Forse loro non pensavano di dover governare, ma di là degli slogan poi arriva il momento della verità e saranno problemi. Devono rivedere al ribasso ciò che è stato promesso, è l'unico modo per fare il bene degli italiani. Forse alcuni dei loro uomini non sono validi e dovrebbero lasciare spazio agli altri degli stessi partiti che hanno più competenze, ma non faccio nomi.
Lo sanno anche loro. Bisogna prendere atto che alcune cose vanno riviste altrimenti andiamo a sbattere e anche malissimo. Chi ha il 60% del consenso ha l'obbligo di farlo".
Per finire Diego Della Valle ha fatto un appello a Matteo Salvini e Luigi Di Maio: "Do loro un consiglio che non mi è richiesto. Ragazzi, fermatevi un attimo e controllate bene la struttura che avete in casa. Ricordatevi che avete il 60% dei consensi e nessuno ve lo ha regalato, ve lo siete guadagnato. Ora gestitelo bene: abbiamo bisogno di un Paese più unito e non diviso, ci serve un Paese credibile all'estero altrimenti nessuno viene a investire a casa nostra. Abbiamo bisogno di calmare e abbassare i toni, altrimenti il Paese rischia di esplodere.
Ora dovete usare la vostra energia ed esuberanza per mettere a posto questa situazione. In questi mesi il tutto si è complicato anche sul piano interpersonale e fra cittadini e istituzioni. Ci serve tanto buon senso, per favore fatelo".