Tra minori spese e maggiori entrate la nuova Legge di Bilancio che sta per essere varata totalizza complessivamente 34 miliardi di euro. All'interno di questo importo sarebbero ricompresi tutta una serie di mini - interventi a partire da quelli più classici come il probabile aumento delle sigarette per circa 10 centesimi a pacchetto fino all'abolizione dell'Iri, l'imposta sul reddito delle imprese, che sarebbe dovuta entrare in vigore dal prossimo 1 gennaio 2019. Passando per una stretta sul sistema bancario e assicurativo. Fino all'introduzione di una clausola di salvaguardia del deficit sui generis costituita dagli eventuali risparmi che si dovessero materializzare sulle risorse stanziate per il reddito di cittadinanza e le riforma previdenziale, in particolare Quota 100.

La norma di salvaguardia del deficit

Forse la disposizione che farà più discutere, proprio perché potrebbe andare ad impattare sulle due principali riforme care a M5S e Lega è quella relativa ai risparmi derivanti dal mancato utilizzo di tutte le risorse stanziate per il reddito di cittadinanza e Quota 100. In pratica, se lo Stato dovesse spendere meno di 9 miliardi di euro per il reddito di cittadinanza e meno di 6,7 miliardi di euro per la riforma previdenziale, tutti quei soldi risparmiati verrebbero dirottati su altre voci. E, molto probabilmente, viste le pressioni giunte in questi giorni dalla Commissione europea che minaccia l'avvio di una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia, la prima voce su cui sarebbero dirottate queste risorse è il contenimento del rapporto deficit/Pil.

Altro aspetto che certo piacerà poco a milioni di italiani e che era stato anticipato qualche giorno fa dal Sottosegretario all'Economia Laura Castelli parlando di fronte all'Anci, l'Associazione Nazionale Comuni Italiani, riguarda il mancato blocco delle addizionali regionali e comunali e quelle relative all'Imu sulle seconde case.

Di conseguenza, dal 1 gennaio 2019 Regioni e Comuni avranno le mani libere per aumentare le addizionali Irpef fino ai livelli massimi. Stessa libertà per gli aumenti di Imu e Tasi.

Aumento delle tasse per slot e sigarette

Un'altra parte importante delle entrate dello Stato sarà garantita dall'aumento delle Tasse su slot machines, videolottery e sigarette.

Per quanto riguarda i giochi nella nuova Manovra Economica viene stabilito un aumento dello 0,5% del Prelievo erariale unico che aveva subito un precedente incremento anche dal Decreto Dignità nella misura dello 0,25%. Il gettito stimato da questo incremento dovrebbe essere di circa 240 milioni di euro. Vengono aumentate anche diverse tasse sulle sigarette e affini.

Sale infatti sia l'accisa sulle sigarette, ma anche quella sui sigari, sul tabacco trinciato e su quello lavorato. Il gettito complessivo di questa misura dovrebbe attestarsi sui 132 milioni di euro. D'altra parte, i produttori di tabacco potrebbero scaricare questi aumenti delle accise sui consumatori finali incrementando in maniera generalizzata il prezzo del pacchetto di almeno 10 centesimi di euro.