Ancor prima di iniziare l'iter vero e proprio per avere il reddito di cittadinanza, è già lotta contro i cosiddetti "furbetti" che cercano di aggirare i paletti imposti dal governo per intascare il sussidio pur senza averne i requisiti. E' bastato un blitz della Guardia di Finanza in un centro CAF della CGIL di Palermo per far esplodere un caso.

Tutto è partito dalla denuncia fatta sui social dal vice premier Luigi Di Maio che ha segnalato presunte irregolarità nel centro di assistenza palermitano a riguardo il reddito di cittadinanza. Durante la trasmissione di Massimo Giletti "Non è l'arena" in cui il vice premier era ospite, era andato infatti in onda un servizio dove un dipendente suggeriva con quali stratagemmi era possibile ricevere il sussidio pur senza averne diritto.

Ieri il blitz delle fiamma gialle, sospeso il dipendente furbetto

La Guardia di Finanza a seguito della segnalazione si è presentata ieri nel CAF sequestrando documenti e identificando il soggetto ripreso nel servizio. Per lui è scattata la sospensione e come fa sapere la CGIL è stato aperto un procedimento disciplinare nei suoi confronti.

Si chiama Sandro Russo che intercettato mentre credeva di parlare con un dirigente del sindacato che gli chiedeva se ci fossero delle falle nei paletti della normativa, lui gliene ha indicate diverse che se applicate, permetterebbero al "furbetto" di intascare due sussidi anziché uno.

In realtà il dirigente ha svelato poche e ovvie circostanze come quella di due persone che convivono e possono intascare doppio reddito semplicemente tenendo due residenze diverse e evitando di sposarsi.

E ha poi ribadito che sarebbe in realtà semplice lavorare in nero e intanto percepire il sussidio continuando a rifiutare le offerte di impiego.

Basterebbe un pò di logica per far si che a queste ipotesi potesse arrivarci chiunque persona, ma il video ha scatenato un putiferio nel governo con Di Maio che è andato su tutte le furie.

"Chi fa il furbo paga, pensava di farla franca...povero illuso" - ha commentato il vice premier in un post.

Anche il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini ha assicurato che il sindacato non ha nulla da nascondere e se si accerta che la persona sospesa ha commesso degli errori, ne pagherà le conseguenze. E' importante però non fare di tutta l'erba un fascio perchè in Italia i CAF svolgono un grande lavoro di assistenza alle persone in materia di burocrazia statale.