I rapporti tra l'Europa e l'Italia, da quando si è insediato il governo gialloverde, sono spesso stati burrascosi. In particolare, in chiusura di 2018, si era praticamente arrivati allo scontro poiché la Commissione Europea non aveva alcuna intenzione di concedere un incremento del debito italiano per assicurare le coperture per Quota 100 ed il reddito di cittadinanza. Alla fine si trovò un'intesa che, però, è stata messa in discussione da una lettera arrivata da Bruxelles a Roma lo scorso 29 maggio. Una lettera dove la Commissione chiede spiegazioni per il mancato rispetto della soglia massima per il debito italiano nel 2018.
La risposta dal Mef è già partita e resta da capire se basterà a far si che si possa evitare una procedura per eccesso di debito, che rischierebbe di far scattare pesanti sanzioni nei confronti del governo italiano. All'interno del Governo c'è, però, una figura che si è spessa preso il compito di fare da mediatore tra i bollenti spiriti leghisti e grillini vogliosi di alzare la voce contro gli 'euroburocrati' di Bruxelles. Il riferimento va, naturalmente, al Ministro Giovanni Tria che, nelle ultime ore, ha rilasciato delle dichiarazioni distensive e che, in sostanza, fungono anche da risposta a esternazioni audaci nei confronti dell'Europa proferite da Matteo Salvini.
La posizione del ministro Tria è stata più volte messa in discussione
Giovanni Tria è stato a lungo una sorta di trait d'union tra le posizioni politicamente bellicose del governo nei confronti dell'Europa e la necessità di tenere i conti vicini a quelli che sono i parametri europei. Ad un certo punto sembrava addirittura che il suo ruolo fosse in discussione, sebbene in molti, opposizioni comprese, lo considerassero l'anima ragionevole del'esecutivo in materia economica.
Adesso che c'è una procedura per eccesso di debito da evitare o comunque da affrontare, la sua figura torna centrale. Da Napoli ha manifestato una certa fiducia, perché a fronte di una situazione economica europea non positiva, l'Italia fa segnare un incremento dell'economia. "Siamo cresciuti - ha fatto sapere - e anche se si cresce dell 0,1% non stiamo peggio di ieri, ma meglio".
Riguardo al rischio di procedure ha sottolineato come con buona probabilità si aprirà un negoziato Bruxelles, cestinando le sfide verso le istituzioni europee evidenziando come "più cresce l'economia, più non c'è possibilità di sforare".
Tria dice no al debito
Evitare di sforare non è solo un parametro che viene incontro alle richieste europee, ma anche un sistema per lasciare ai giovani un'Italia che non risenta troppo delle pendenze lasciate dalle vecchie generazioni. "Si dice - ha detto Tria- di fare attenzione a non lasciare debito alle future generazioni, dobbiamo impedirlo”. Non resta perciò che far si che l'Italia cresca.