Quasi tutto da rifare per le oltre 500 mila domande che sono state inoltrate dai liberi professionisti iscritti in una cassa previdenziale privata. Con il decreto legge numero 23 del 2020, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, si introducono alcune importanti novità per quanto concerne l’erogazione del bonus di 600 euro una tantum riconosciuto ai liberi professionisti.
Cosa prevede il decreto liquidità
Come anticipato, il cosiddetto decreto liquidità, prevede che per richiedere il bonus di 600 euro bisogna essere iscritti in via esclusiva ad una sola cassa previdenziale e non percepire una pensione diretta.
Ad oggi, le casse di previdenza hanno già ricevuto dagli autonomi oltre 500 mila domande, ma dovranno essere cancellate quelle dei liberi professionisti che svolgono anche un’attività da lavoratore dipendente.
In queste ore si sta valutando come procedere, l’idea sarebbe quella di integrare (con un’autodichiarazione) le domande già presentate. Alcuni enti previdenziali, come ad esempio la cassa dei commercialisti, hanno sospeso le domande, mentre in altri enti è possibile ancora presentarla. Di sicuro la necessità di revisionare o integrare una parte delle richieste già pervenute porterà ad un ritardo nell’erogazione del bonus.
Le tempistiche per erogare il bonus
Il decreto liquidità, entrato in vigore alla vigilia dell’erogazione del bonus, porterà ad uno slittamento dei pagamenti.
Inizialmente, l’Inps tramite le parole del presidente Pasquale Tridico alla trasmissione Sono le Venti, aveva garantito che i primi bonifici sarebbero iniziati prima del 15 di aprile. Dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) sono stati più prudenziali sulle tempistiche, dichiarando che si può procedere solo dopo la metà del mese di aprile.
In ogni caso, è difficile immaginare che i pagamenti possano essere effettuati negli stessi giorni, probabile che questi vengano dilazionati in base all’ordine cronologico con cui sono state presentate le domande. La mail di ricezione dall’Inps vale come ricevuta visto che ne riporta il numero progressivo.
Inoltre, nella sua intervista a Radio 24, Antonio Misiani – Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze nel secondo governo Conte - ha dichiarato che nel decreto di aprile il bonus potrebbe essere alzato a 800 euro.
Potrebbero però cambiare i requisiti: stando ad una nota apparsa sull’agenzia di stampa Ansa.it a firma del responsabile dell’economia del Partito Democratico Emanuele Felice, il governo potrebbe aumentare il bonus ma rivedere alcuni criteri.
In particolare, stando sempre alla nota, si ipotizza che per accedere all’indennità si dimostri un’effettiva riduzione del reddito, dovuto alle misure restrittive per ridurre i contagi da Covid – 19. Ma per avere maggiori informazioni sui requisiti per richiedere il bonus di aprile bisognerà aspettare ancora qualche giorno.