In arrivo una nuova stretta sui bonus edilizi e, in particolare, sul superbonus 110%. Dopo la circolare dell'Agenzia delle entrate riepilogativa delle regole da seguire per far rientrare gli interventi edilizi e di efficientamento energetico nei benefici fiscali dei bonus, l'Associazione Bancaria Italiana (Abi) è intervenuta richiedendo maggiori controlli delle banche e degli intermediari finanziari nel processo di valutazione ai fini della cessione dei crediti di imposta e dell'applicazione dello sconto in fattura del superbonus. Sulle due opzioni, dunque, occorrerà effettuare verifiche caso per caso, soprattutto per non incorrere in rischi di violazioni o di responsabilità in solido.

Bonus edilizi, maggiori controlli richiesti sulla cessione dei crediti delle banche sul superbonus

Quello che si prospetta per le banche nell'acquisto dei crediti di imposta (anche derivanti dallo sconto in fattura) legati ai bonus e superbonus edilizi sarà un percorso più rigoroso e di "diligenza rafforzata" - o di "specifica diligenza richiesta" - che dovranno avere gli intermediari finanziari nelle operazioni di circolazione della moneta fiscale. La stretta arriva proprio nel momento in cui le banche fanno fatica ad acquisire nuovi crediti e all'indomani della circolare dell'Agenzia delle entrate (la numero 23/E) che ha messo in ordine le regole e i passaggi da seguire per arrivare a beneficiare dei bonus edilizi.

L'Abi, nella sua circolare del 24 giugno 2022, ha richiamato all'attenzione le banche su controlli e verifiche nel processo di cessione dei crediti di imposta per non incorrere in violazioni della normativa e nella responsabilità in solido.

Superbonus, quali sono i maggiori controlli richiesti nelle operazioni di cessione del bonus?

In primo luogo, la diligenza alla quale sono richiamate le banche e gli intermediari finanziari nell'applicazione della normativa sui bonus e superbonus edilizi comporta la verifica riguardo alla sussistenza o meno dei profili oggettivi e soggettivi delle operazioni di acquisto dei crediti.

In concreto, le banche dovranno effettuare controlli formali sulla documentazione e sull'eventuale carenza di quanto richiesto dalla normativa, sulla coerenza dei redditi e sulla proporzione del credito di imposta rispetto al valore dell'immobile sul quale sono stati effettuati gli interventi edilizi. Tuttavia, la maggiore diligenza richiesta dall'Abi alle banche richiede anche rigorosi e severi controlli in merito al profilo soggettivo delle parti entranti nel rapporto di cessione del credito del superbonus. In particolare, i profili dovranno essere valutati sulla base di quanto prevede la normativa anti-riciclaggio, di cui al decreto legislativo numero 231 del 2007. Sulla base del richiamato decreto, le banche dovranno inoltre esercitare la diligenza richiesta anche per valutare la condotta, caso per caso, del cessionario del credito legato al bonus e il possibile allargamento alle banche delle casistiche di responsabilità in solido.

Bonus e superbonus 110%, quale impatto avranno i controlli su costi e tempi della vendita dei crediti?

Se dal punto di vista normativo non vi sono novità sulla cessione dei crediti di imposta e dell'applicazione dello sconto in fattura legati ai bonus edilizi e al superbonus 110%, l'intervento dell'Abi va nella direzione di un segnale forte in termini di rigore sui controlli da parte delle banche nell'acquisto dei crediti. Un passaggio al quale le banche stesse si sono già adeguate nei mesi scorsi mediante verifiche preliminari svolte in maniera più rigorosa, la fruizione dei servizi di società di consulenza a supporto delle valutazione e la raccolta di tutta la documentazione occorrente nelle operazioni di compravendita dei bonus.

In termini pratici, non resterà che attendere quale sarà l'impatto che il richiamo dell'Abi avrà sulle operazioni di vendita dei crediti, sia sui costi che sui tempi.

Cessione crediti a clienti professionali privati: bonus meno rischiosi dopo i controlli delle banche

Nulla, invece, viene specificato nella circolare dell'Abi in merito al clienti professionali privati, i soggetti ammessi alle operazioni di acquisto dei bonus a chiusura del cerchio delle quattro cessioni previste ad oggi (non necessariamente il quarto trasferimento, ma sicuramente la cessione conclusiva). Dal momento che l'acquisto da parte dei soggetti professionali avviene da una banca - presso la quale è richiesto anche il rapporto di conto corrente - si ritiene che, arrivati a questo passaggio, l'istituto bancario abbia già effettuato i controlli previsti e che dunque si possa prudentemente affermare di un rischio ridotto di incorrere in violazioni nell'acquisto di crediti dei bonus e superbonus, eventualmente derivanti da interventi edilizi effettuati anche anni prima.