Per la serie BlastingTalks intervistiamo Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. Arera è l’organismo indipendente che svolge una fondamentale attività di regolazione e di controllo negli ambiti dell'energia elettrica e del gas naturale, oltre che nei settori dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti e del telecalore.
Blasting Talks è una serie d'interviste esclusive con business e opinion leader nazionali e internazionali per capire come la pandemia di coronavirus abbia accelerato il processo di digitalizzazione e come le aziende stiano rispondendo a questi cambiamenti epocali.
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Partiamo da un punto chiave della relazione annuale al Parlamento, ovvero il risparmio energetico: può spiegare perché ritiene il tema di estrema urgenza e quali azioni suggerisce al riguardo nei prossimi mesi?
L’autunno e il prossimo inverno saranno i momenti più delicati da dover affrontare. Ad oggi non sappiamo quale potrà essere l’evoluzione geopolitica, sappiamo però che i consumi domestici e industriali di gas sono in ripresa e sarà necessario avere le quantità necessarie a sostenere il Paese, attraverso i nostri stoccaggi e nuove rotte di approvvigionamento. Per rispondere alla richiesta di energia in ripresa e avere più certezze di sostenibilità investiamo sull’approvvigionamento da fonti green da un lato e disponiamo di un altro strumento che invece si può applicare da subito: il risparmio energetico.
Consumi controllati di energia elettrica e gas significano meno necessità di produzione e meno necessità di importare gas e materie prime.
L’Autorità ritiene importante che da subito ci si dedichi alla elaborazione di piani dettagliati con cui affrontare eventuali situazioni di crisi nella fornitura di gas affinché anche la gestione dell’emergenza veda chiari ruoli, tempi e metodi.
Crediamo sia il momento di promuovere con decisione da parte del Governo e degli altri attori coinvolti compresi gli operatori campagne informative, vademecum e soluzioni che contribuiscano a risparmiare energia in tutte le sue forme.
Tutti possiamo contribuire con le nostre scelte quotidiane, con più attenzione al risparmio energetico sia nei nostri comportamenti che nelle nostre scelte di acquisto.
Lo stesso settore industriale, in termini di programmazione delle proprie attività, beneficerebbe della disponibilità di questo piano almeno nelle sue linee di azione principali.
Quali sono le implicazioni della guerra in Ucraina e dei recenti avvenimenti geopolitici in relazione al Quadro Strategico elaborato da Arera per il periodo 2022 - 2025?
Il conflitto sta avendo effetti in tutti i settori, ma è evidente che sull’energia - per la storia e per il ruolo della Russia - si stanno verificando quelli più evidenti.
Nel corso del 2021 ARERA ha portato a termine il primo Quadro Strategico ed elaborato i nuovi impegni per il periodo 2022-2025 che, anche solo a distanza di pochi mesi, pur non perdendo nulla della loro valenza appaiono in una prospettiva diversa.
Consapevolezza del consumatore, digitalizzazione dei servizi, attenzione ad una “transizione giusta”, miglioramento delle infrastrutture, dei servizi, della concorrenza, sviluppo delle comunità energetiche per il processo di decarbonizzazione sono oggi traguardi che devono confrontarsi con prezzi dell’energia mai riscontrati in precedenza anche a causa della guerra, con il manifestarsi di ricorrenti episodi di siccità e una situazione economica in generale peggioramento. Elementi che mettono alla prova la resistenza delle famiglie e la competitività del nostro sistema industriale.
Ma noi vogliamo essere portatori di soluzioni e non certificatori di problemi e quindi a questo continueremo a ricondurre tutte le nostre valutazioni, per fornire a cittadini e imprese soluzioni e condizioni di rapida applicazione.
Strumenti regolatori per fronteggiare questa fase, così come avvenuto con i nostri provvedimenti durante i mesi del lockdown.
In questi giorni sta emergendo in tutta la sua drammaticità il tema del declino delle forniture russe: quale sarà a suo parere l’impatto per l’Italia e perché parla di una nuova valenza strategica nel contesto europeo e Mediterraneo?
Il 24 Febbraio 2022 è una data già entrata nella storia. Se la condanna della guerra tra Russia e Ucraina è unanime e generalizzata, meno ovvio è lo scenario con cui dovremo confrontarci nel prossimo futuro. Il tema della sicurezza della fornitura ha ripreso centralità, sollecitando i due fronti che, unitamente alla già ricordata riduzione della domanda, possono fornire una possibile soluzione: la diversificazione delle rotte di approvvigionamento ed un deciso impulso allo sviluppo delle rinnovabili.
Il venire meno della prevalenza della rotta russa avrà in prospettiva due esiti principali, da una parte l’inserimento del nostro paese (ma in realtà di tutta l’Europa) nella dinamica internazionale del mercato del GNL, dall’altra un recupero della valenza strategica della nostra presenza nel contesto europeo e Mediterraneo. All’esigenza di diversificazione l’Italia ha risposto con un rafforzamento delle rotte esistenti. Si è puntato ad aumentare le quote provenienti soprattutto dall’Algeria e si è creato lo spazio per un maggiore uso di GNL, ma anche la nuova rotta del TAP ha dimostrato tutta la sua rilevanza strategica. Il governo italiano ha molto rafforzato la relazione con paesi tradizionalmente fornitori di gas, ma è importante che la nostra presenza nel Mediterraneo venga ulteriormente ribadita, con accordi commerciali ma anche attraverso la condivisione di modelli economici e di sviluppo.
In questo senso, la rinnovata politica di vicinato dell’Unione europea indica con chiarezza una strada che ARERA ha sempre perseguito: quella dell’integrazione tra sistemi energetici mediterranei e della valorizzazione della sostenibilità.
Alle tensioni geopolitiche si affiancano in questi mesi di siccità quelle dettate dalle emergenze ambientali e climatiche. Come valuta la crisi che sta colpendo attualmente il settore idrico?
Il settore idrico è caratterizzato dalla contraddizione di emergenze storiche, emergenze che non dovrebbero neanche definirsi tali, vista la loro ripetitività e prevedibilità. Siccità e scarsa disponibilità dell’acqua continuano ad alternarsi con regolarità a dissesti idrogeologici provocati dalle alluvioni.
L’Italia non può certo essere annoverata tra i Paesi poveri d’acqua ma siamo comunque legati alle precipitazioni. La portata dei cambiamenti in atto richiede, da un lato, di valutare in modo innovativo le scelte tradizionalmente adottate per la garanzia degli approvvigionamenti idrici e, dall’altro, di riconsiderare – rafforzandone efficacia ed efficienza - gli strumenti gestionali e le scelte di utilizzo di una risorsa la cui disponibilità, per quantità e per qualità, risulta sempre più un obiettivo da conseguire, che una certezza su cui far affidamento. Grandi sfide ma, di contro, competenze frammentate delle varie amministrazioni interessate. Spetta al Parlamento e al Governo indicare un percorso di razionalizzazione.
Poi nel merito, rispetto al panorama di alcuni Paesi europei che da decenni investono sulle loro reti idriche, siamo oggettivamente in ritardo, seppur negli ultimi 10 anni che abbiamo la competenza gli investimenti sono quadruplicati passando da circa un miliardo del 2012 ai quattro odierni, gli investimenti realizzati sono al 90%, e le perdite sono passate dal 43,7% al 40,7%.
Quali strategie e azioni proponete per tutelare i cittadini meno abbienti che si trovano a confrontarsi con prezzi crescenti per le forniture energetiche?
Nel 2021 e per la prima volta dall'introduzione del meccanismo dei bonus ai cittadini è bastato compilare per qualunque motivo la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), ai fini dell’ISEE, per ottenere la prevista riduzione sulla spesa direttamente in bolletta, superando il vecchio meccanismo di bonus su richiesta che negli anni aveva di fatto limitato gli sconti solo a un terzo dei potenziali beneficiari.
Le agevolazioni, della durata di 12 mesi, coprono storicamente all’incirca il 30% della spesa in bolletta, dando sollievo a chi ne ha bisogno. In quest’ultimo anno, i bonus sociali hanno subito significative modifiche a seguito degli interventi governativi, atti a farne veicolo per sterilizzare gli aumenti delle bollette dovuti agli elevati prezzi delle materie prime.
Il crescente impatto che i costi dell’energia hanno sulle economie familiari richiede, ora più che mai, iniziative per contenere condotte commerciali aggressive da parte dei venditori e il rischio di scelte non pienamente ponderate da parte dei clienti, soprattutto in vista della fine del servizio di tutela gas per microimprese e famiglie nel gennaio 2023 e per l’elettrico nel 2024.
Grazie al lavoro svolto da ARERA insieme all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha preso il via il progetto “Difenditi Così”: può spiegare ai lettori di cosa si tratta?
Di fronte a comportamenti scorretti, che cercano di sfruttare l’incertezza del momento e spingere all’urgenza dell’azione, è utile usare gli strumenti già predisposti dalle Autorità e acquisire consapevolezza per far valere propri diritti. Per questi motivi ha preso il via proprio in questi giorni “DIFENDITI COSI’”, la prima campagna di comunicazione organizzata da due Autorità ARERA e Agcm - per fornire ai consumatori consigli e informazioni per difendersi dall’insistenza o dalla scorrettezza di alcuni call center.
L’iniziativa nasce in seguito all’aumento di reclami sull’eccessiva pressione dei call center dediti al teleselling, segnalazioni - giunte anche da Associazioni dei consumatori - che spaziano da una generica “insistenza” delle telefonate, a offerte incomplete o false, a registrazioni non esplicite, fino a presunte telefonate fatte a nome delle stesse Autorità (che, lo ricordiamo, non chiamano mai). “DIFENDITI COSI’” ha un sito informativo dedicato www.difenditicosi.it e una pagina social https://www.facebook.com/difenditicosi.
Dal suo peculiare punto di osservazione, quali spunti possiamo cogliere dall’attuale fase di emergenza e quali opportunità per tornare a guardare al futuro con maggiore fiducia?
La crisi del gas ci ha restituito consapevolezza sul fatto che il sistema energetico va affrontato nel suo complesso e ha reso urgente ed evidente il fatto di dover affrontare alcuni nodi nella costruzione del mercato elettrico e dei servizi che diano la possibilità alle rinnovabili non solo di dare un contributo alla decarbonizzazione, ma anche un contributo alla riduzione dei costi finali sostenuti dai consumatori.
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