Lo Stato italiano ha stanziato per il cosiddetto Superbonus 110 oltre 33 miliardi di euro, tra agevolazioni e crediti ceduti. Al 31 luglio 2022, stando alle tabelle aggiornate dell'ENEA, il totale dei lavori commissionati ha raggiunto i 40 miliardi. Ciò per lo Stato significa avere a carico 43,72 miliardi di euro di detrazioni. Solo il mese prima si parlava di 35,2 miliardi di euro di lavori, e di 38,7 miliardi di detrazioni a carico. Questa impennata delle spese ha già fatto storcere il naso al premier Mario Draghi, e qualcuno ipotizza che in futuro non ci sarà alcun rifinanziamento della manovra, anche alla luce delle imminenti elezioni politiche.
I numeri del Superbonus 110%
Gli investimenti annessi alla detrazione Superbonus 110%, iniziata nel 2020 con il Decreto Rilancio dell'allora Governo Conte II, non doveva superare i 33 miliardi di euro, stanziati per tutti i lavori. Nemmeno due anni dopo però il costo del bonus ha superato il tetto massimo di spesa, arrivando ad un costo per le casse dello Stato di quasi 44 miliardi!
Attualmente a usufruire del Superbonus 110 sono più di 33mila condomini, quasi 122mila edifici unifamiliari e quasi 69mila unità immobiliari funzionalmente indipendenti (le cosiddette "villette"). Gli investimenti medi per i condomini ammontano a quasi 582mila euro, 112mila euro per gli edifici unifamiliari e quasi 97mila euro per le "villette".
A pesare di più su investimenti e lavori sono i condomini, con quasi 20 miliardi di euro di investimenti, e quasi 13 miliardi di lavori, contro i rispettivi 14 e 10 miliardi degli edifici unifamiliari.
Tali cifre hanno portato negli ultimi tempi a modificare le norme per l'accesso ai crediti e alle detrazioni fiscali.
Nuove regole sulla cessione del credito
Col Decreto Aiuti le banche hanno ricevuto la possibilità di attivare una terza cessione del credito, e di cederlo così ai loro correntisti. In questo caso non c'è il vincolo della data di comunicazione: il meccanismo potrà essere adottato su tutte le cessioni.
Ma tra le nuove regole apportate dal Decreto Aiuti bis non è stato approvato l'allentamento ai vincoli della responsabilità solidale, ovvero quali procedimenti adottare in caso di accertata responsabilità per concorso nella violazione in caso di frodi o errori.
Se approvato, tale responsabilità si sarebbe limitata ai soli casi di evidente colpa o dolo, col possibile sequestro del credito fiscale.
Il nodo del rifinanziamento
Nonostante la semplificazione della cessione del credito col Decreto Aiuti, rimane ancora aperta la questione relativa al "rifinanziamento" del Superbonus 110. A causa della crisi di governo, l'attuale amministrazione può procedere solo agli affari correnti. Eventuali rifinanziamenti saranno di competenza del prossimo esecutivo, a seguito della tornata elettorale del 25 settembre.
Già da tempo il premier Draghi ha espresso perplessità circa il rifinanziamento di una misura che ha già superato abbondantemente il tetto massimo di 33,3 miliardi di euro.
Non essendoci inoltre l'opzione dell'esaurimento fondi, sarà il futuro governo a decidere se prorogare il bonus o decretarne la sua fine anticipata.
Una fine che peserebbe molto non solo sul settore edilizio, ma anche sulle banche, che già hanno esaurito il plafond a disposizione e non possono accettare nuove operazioni, non riuscendo nemmeno a girare i crediti già acquisiti, o a finanziarne di nuovi.