Mentre molti partiti si affannano a dire che l'euro e l'Europa e non la cattiva politica di parte di loro ha rovinato il paese, ben 17 miliardi e 613 milioni di fondi Ue restano non impiegati e se entro breve non verranno investiti andranno persi, questi fondi sono riferibili a stanziamenti del bilancio 2007-2013.

A riguardo va detto che solo il 62,2% delle risorse (presto il 70%) sono divenuti progetti già avviati e altri 7-8 miliardi rischiano di andare perduti e che le Regioni interessate si devono rimboccare le maniche ma saranno in grado di realizzare efficaci e utili investimenti in progettualità nei termini?

Delle Regioni che hanno ottenuto stanziamenti vanno distinte quelle più sviluppate che hanno comunicato certificazioni di spesa pari al 71,9% dell'importo disponibile e quelle meno sviluppate che invece sono solo al 57,8%.

Di oltre cinquanta piani solamente 9 hanno azzeccato l'obiettivo di spesa fissato per la fine del 2014, adesso quindi se non si raggiunge il fine prestabilito incorrono nella regola. Un traguardo che qualora non venisse raggiunto, farebbe scattare la cosiddetta regola del "n+2" cioè la revoca dei fondi per chi non ha raggiunto il risultato entro il termine stabilito, per l'Italia entro il nuovo anno il risultato richiesto è spendere ancora circa 3 miliardi.

Anche per i prossimi setti anni sono stati stanziati altri fondi, per una somma pari a 44 miliardi di euro che peraltro si tratta di un vero e importante stanziamento nei confronti del nostro paese, che è il secondo Stato membro della Ue per dotazione di bilancio.

Molti si chiederanno in cosa consistano e quali settori interessino tali fondi non solo del perché non si è fatto nulla per investire quei soldi e ora si rischia di perderli, ecco in dettaglio a cosa andranno destinati per i prossimi sette anni questi fondi:

- un totale di 20,6 miliardi per il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), l'investimento può essere progettato su tanti ambiti che vanno dall'energia sostenibile, alla tutela e/o valorizzazione del patrimonio culturale e artistico, al campo dell'edilizia, all'ambiente ecc.;

- un totale di 10,4 miliardi per il Fondo sociale europeo (FSE), l'importo potrà servire per i progetti che riguardano le categorie sociali più svantaggiate quali disabili e disoccupati, per corsi di formazione, per le Regioni in via di sviluppo (Calabria, Campania, Basilicata ecc.) anche per la creazione di posti di lavoro;

- un totale di 10,4 miliardi per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) destinati al settore agricolo per sostenere l'agricoltura fornendo fondi per migliorare il funzionamento e lo sviluppo del paese dal punto di vista agricolo e anche nell'ambito dello spazio rurale ;

- un totale pari a 0,537 miliardi di Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) per ambiti marittimi e della pesca che possono riguardare politiche di sostegno e di aiuto alle attività marittime e di pesca anche a protezione dell'habitat e delle specie marine può essere un esempio.

Oltre a questi fondi sono destinati 1,1 miliardi per la cooperazione territoriale europea e una somma equivalente a 567 milioni della Garanzia Giovani (YEI), e ancora il cofinanziamento nazionale 2014-2020 pari a 20 miliardi di euro.

Un totale di 64 miliardi che l'Ue manda all'Italia che non vengono correttamente investiti a vantaggio di imprenditori, disoccupati, disabili, pescatori, contadini ecc ecc. sono una fonte di lavoro e di sviluppo importantissimo.