L'ex Presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Durão Barroso, è stato ospite in Campania della Università Suor Orsola Benincasa di Napoli al "Sabato delle idee", ed ha tenuto una lectio magistralis dal titolo "Sulla porta dell'Europa: uno sguardo al futuro".

"Mi sento a casa" queste le parole pronunciate dal Presidente, in un italiano tutt'altro che risicato, per iniziare la sua conferenza "Se mi invitate più spesso riuscirò a parlare per tutto il tempo in italiano". Nella sua esposizione ha rivissuto, con un velo di nostalgia, il suo mandato presso l'Unione Europea ormai giunto a scadenza: "In dieci anni di presidenza non c'è stato per me un solo giorno di calma e adesso, alla fine del mio mandato, lascio soddisfatto un'Europa più forte e più preparata".

La schiettezza che traspare dalle sue dichiarazioni è giustificata proprio da questo: "Me ne vado tra qualche giorno e sono più sincero ogni ora che passa". Quando gli si fa notare che la sua idea di un'Europa positiva, prima potenza economica mondiale e politicamente attiva, stride fortemente con una realtà in cui gli stati membri sono sempre meno soddisfatti e uniti tra di loro, Barroso dichiara: "So bene che molti sono delusi e sfiduciati, ma è anche vero che è sempre più comune quella che io definisco "la nazionalizzazione dei successi politici e l'europeizzazione dei problemi".

La sua idea d'Europa è chiara: un progetto straordinario che consente agli stati di non cedere la loro sovranità interna ma di condividerla per contare di più nel mondo.

La sua idea dell'Italia è meno esplicita, ma il Presidente Barroso non evita di commentare che il nostro Paese ha urgente bisogno di riforme strutturali: "L'Italia ha perso il 35% in più in termini di competitività rispetto alla Germania, da una grande potenza economica quale siete ci si aspetta molto di più". Nota di colore è un commento sul Presidente del Consiglio Matteo Renzi «L'ho incontrato per la prima volte a Firenze nella veste di Sindaco e gli ho predetto: "Sono certo che lei diventerà Primo Ministro, ma non abbia fretta". Il Presidente Barroso dichiara di avere una cosa in comune con Napoli: "Siamo entrambi vittime della stampa, con la quale neanche io ho mai avuto un buon rapporto".