Oltre ad essere disoccupati, i giovani laureati italiani sono in diminuzione. Dal "Rapporto EURISPES Italia 2015" riescono ad ottenere il titolo universitario solo il 22,4% dei cittadini compresi tra i 30 e i 34 anni, con una notevole differenza tra uomini (17,7%) e donne (27,2%), rispetto ad una media UE del 36,5%.

In calo il numero di iscrizioni - Considerando che nell'anno accademico 2012/13 il numero di iscritti ad un corso universitario è stato di 1.709.000 studenti, con una diminuzione del 2,4% rispetto all'anno accademico precedente, il numero di iscrizioni all'Università è sempre minore.

Nello stesso anno accademico si sono laureati in 1.400 in meno rispetto all'anno accademico precedente, ovvero in 297.000, facendo registrare una diminuzione dello 0,5%. Inoltre c'è stato un notevole aumento delle tasse universitarie per gli studenti fuori corso, dal 25% al 100%.

Confronto con l'UE - Consultando le statistiche EUROSTAT, se nel 2000 l'Italia era quintultima in Europa, con il suo 11,6% aveva una percentuale di laureati superiore a quella di Portogallo (11,3%), Slovacchia (10,6%), Romania (8,9%) e Malta (7,4%) e il distacco dalla media UE del 22,4% era di 10,8 punti percentuali. In base a quanto diffuso dalla Commissione europea con il Funding of Education in Europe - The Impact of the Economic Crisis, negli anni dal 2000 al 2010 l'Italia è stata l'unico Paese in Europa in cui gli investimenti per l'istruzione non sono aumentati.

Nel 2011, pur essendo aumentata la percentuale di laureati al 22.4%, l'Italia è passata all'ultimo posto e il gap rispetto alla media UE è aumentato a 14,6 punti percentuali.

Confronto con la media OCSE - Considerando tutti i cittadini nella fascia di età compresa tra i 25 e i 64 anni, al momento attuale solo il 15% ha conseguito la laurea, ovvero una percentuale inferiore alla metà della media OCSE, del 32%. Ad aggravare la situazione è la percentuale di studenti quindicenni che sperano di raggiungere un titolo universitario, diminuiti dal 51,1% del 2003 al 40,9% del 2009.