Prima di andare alle mini olimpiadi di Bakù, il primo ministro della Romania, Victor Ponta, è stato ascoltato dalla procura in qualità di sospetto per un affare poco chiaro del lontano 2007-2008. Dopo il ritorno del premier dall'estero - dove sembra abbia subito un intervento chirurgico al ginocchio sinistro - la Direzione Nazionale Anti-corruzione rumena (DNA) ha cambiato la sua classificazione da Sospetto a Incolpato!

I pubblici ministeri della DNA avevano indagato sulle attività di due firme di avvocatura che si occupavano dagli affari di due grossi complessi energetici della Romania, Turceni e Rovinari.

Una di queste apparteneva a Victor Ponta, a quel tempo avvocato, invece l'altra apparteneva a un suo collega di partito, il senatore del Partito Social-Democratico (PSD) Dan Sova, a quel tempo anch'esso avvocato.

Secondo un comunicato pubblicato su Facebook oggi, 13 luglio 2015, alle ore 11:12, dalla stessa DNA, Victor-Viorel Ponta, avvocato al momento dei fatti, ora primo ministro della Romania, è accusato di falsificazione di documenti con firma privata (17 infrazioni), complicità in evasione fiscale e riciclaggio di denaro. I procuratori anti-corruzione dicono di avere delle "informazioni e prove", che mostrerebbero il ragionevole sospetto che una grande parte degli incassi ottenuti dalla firma di avvocatura "Sova e Soci" che si occupava degli affari dei complessi energetici Turceni e Rovinari è stata destinata esclusivamente all'interesse personale di Dan Sova e delle altre persone a lui vicine, tra cui spicca l'attuale Primo Ministro della Romania, in quel momento avvocato.

Il 30/08/2007, tra la firma di avvocatura di Dan Sova e quella di Victor Ponta si è concluso un atto di collaborazione a tempo indeterminato per gli atti di diritto commerciale, penale e altre cause. L'accordo prevedeva che per il lavoro professionale svolto in collaborazione, i diritti da riscuotere fossero incassati dallo studio legale di Sova e poi questo doveva versare un importo fisso di 2.000 lei al mese allo studio di Ponta.

In un addendum nel mese di aprile 2008 è stato aumentato il compenso di Ponta da 2.000 a 3.000 lei al mese.

Questa convenzione si è conclusa nel momento in cui Ponta divenne ministro, nel dicembre 2008. Nel periodo ottobre 2007 - dicembre 2008, Victor Ponta ha emesso 17 fatture per un importo di 181.439,98 lei che rappresentava spese non reali - dicono i Pubblici Ministeri - in quanto lo studio di Ponta non ha portato alcun contributo alla società di Sova.

Le richieste di pagamento dello studio di Ponta sono state accettate integralmente dallo studio di Sova, dopo di che sono state contabilizzate.

Più tardi, nel periodo tra maggio e ottobre 2011, le due società sono state controllate fiscalmente e, non potendo giustificare alcuni movimenti - dicono i Pubblici Ministeri - Ponta avrebbe chiesto a Sova di elaborare alcuni rapporti di attività fittizie riguardando quei 16 mesi di "collaborazione" tra i due indagati. Interrogati dai pubblici ministeri, gli avvocati de "Sova e Soci" hanno dichiarato di non aver mai lavorato con Victor Ponta.

Nel periodo novembre 2008 - giugno 2009, Victor Ponta ha beneficiato anche di altri vantaggi dallo studio di Sova, quali, ad esempio, l'uso gratuito di una vettura presa in leasing da "Sova e Soci" su richiesta di Victor Ponta.

In quel periodo, lo studio di Sova aveva versato un anticipo di 37,027.41 lei, la locazione di 6.000 lei al mese e altri obblighi per la società di leasing in quantità totale di 79,641.11 lei.

Dal giugno 2009, Victor Ponta ha assunto la locazione della vettura, senza però aver versato alcun compenso allo studio di Sova. Quando Victor Ponta diventò il primo ministro della Romania, ha ricompensato Dan Sova inserendolo come ministro in tre dei quattro governi che ha condotto.  I procuratori DNA hanno deciso di sequestrare tutti i beni, mobili e immobili, appartenenti all'incolpato Victor Ponta e gli è stato comunicato il suo status ai sensi dell'art. 309 Codice di Procedura Penale rumeno.