Ci sarebbe un ragazzo tunisino, tale Anis Amri, tra gli esecutori della strage che martedì sera ha spezzato le vite di 12 persone, ferendone 50 e facendo disperdere molte altre persone, fra cui un'italiana.

Da quanto emerge dai comunicati della polizia tedesca, il giovane tunisino, età 24 anni, proveniente da Tataouine, è legato al gruppo che organizzò la strage compiuta a Nizza la scorsa estate, le cui modalità sono state riprese per quest'ultimo efferato attacco. Ospite di un centro accoglienza nel Nord Reno Westfalia, a Emmerich, il ragazzo si è visto negare l'asilo nello Stato tedesco, dove tuttavia dallo scorso aprile aveva il diritto a soggiornare grazie ad un permesso temporaneo, ma da marzo fino allo scorso settembre era già finito sotto la lente d'ingrandimento dei servizi segreti tedeschi, per un sospetto di furto per finanziare l'acquisto di "armi automatiche" allo scopo di preparare un attentato, salvo poi scoprire una sua implicazione in un "piccolo traffico di droga" nella capitale tedesca.

Taglia di 100.000 euro a chiunque riesca a fornire alla polizia tedesca informazioni riguardo al ragazzo. A tanto ammonta la ricompensa messa subito a disposizione dal governo di Angela Merkel, onde poter risalire a Amri e poterlo arrestare.

I documenti ritrovati nel tir erano suoi. Da questi, inoltre, si è potuto evincere che aveva soggiornato in Italia nel 2012, secondo quanto riportato da Suddeutsche Zeitung. Il soggiorno sarebbe poi finito tre anni dopo, quando avrebbe deciso di spostarsi alla volta della Germania, dove viveva in regime di tolleranza. Fonte discordante il padre: all'emittente radiofonica Mosaique FM, avrebbe infatti dichiarato che il figlio aveva lasciato la Tunisia nel 2009 come immigrato illegale, per poi scontare 4 anni di carcere nel nostro paese con l'accusa di aver incendiato una scuola, e che poi si sarebbe trasferito in Germania.

Oltre ai reati sopra descritti, nell'agosto scorso sarebbe stato "fermato dalla polizia tedesca con un falso documento di identità italiano a Friedrichschafen", a pochi chilometri dal confine svizzero, per poi essere "rinchiuso per due giorni nel carcere di Ravensburg". Nella stessa cittadina di Emmerich, che invece si trova al confine con l'Olanda, il quotidiano tedesco riporta che il suo soggiorno sia stato cancellato da parte delle autorità.

Il ragazzo, inoltre, avrebbe utilizzato "almeno 12 nomi falsi, di cui uno egiziano" - fonte N24.

Problemi con la giustizia anche nella sua terra natale. Il giovane Amri, infatti, è ricercato anche dalla polizia di El Oueslatia: condannato in contumacia a cinque anni di carcere per furto con l'aggravante della violenza.

In contatto con i familiari. Anis Amri era rimasto in contatto con i familiari attraverso Facebook fino a qualche tempo prima dell'attentato. Attualmente, tutti i fratelli prendono le distanze dal ragazzo.