Tutti i peggiori sospetti sono stati confermati. Il puzzle ha iniziato a prendere forma nella tarda serata di ieri, ora abbiamo la conferma che si tratta di un attentato terroristico. Un camion, come a Nizza, ma diverso il modus operandi perché la strage francese dello scorso 14 luglio sarebbe stata accuratamente pianificata da una cellula islamista organizzata. L'eccidio al mercato di Natale di Berlino avrebbe in comune soltanto il mezzo utilizzato, ma sembra piuttosto improvvisato. L'attentatore non avrebbe avuto complici, l'uomo trovato morto nella cabina del camion è il vero conducente, un cittadino polacco che operava per una ditta di trasporti di Danzica.
Era partito dall'Italia e si era fermato a Berlino per consegnare il carico, prima di far ritorno in Polonia. Sarebbe stato, dunque, sequestrato ed ucciso. Nel frattempo è salito a dodici il numero delle vittime.
L'attentatore è un rifugiato pakistano
L'uomo fermato ieri sera, poco dopo la strage compiuta sulla Breitscheidplatz, è un cittadino pakistano. Il nome diffuso alla stampa è 'Naved B.', ha 23 anni ed è arrivato in Germania alla fine dell'anno scorso seguendo la rotta balcanica. Successivamente ha fatto richiesta di asilo politico ottenendo lo status di "rifugiato". La polizia tedesca lo ha fermato in una zona della città che si trova a circa due km dal luogo dell'attentato. Era già noto alle forze dell'ordine per episodi di microcriminalità ma non era sospettato di avere contatti con l'islam radicale.
Manca ancora una vera rivendicazione, non è da escludere che arrivi. Già ieri sera era stata diffusa la notizia, poi smentita, di una rivendicazione da parte dell'Isis. A questo punto poco cambia, molti attentati che hanno insanguinato questo 2016 che volge al termine sono stati successivamente rivendicati dal Califfato, in maniera piuttosto opportunistica.
L'uomo potrebbe aver agito da solo, per l'Isis o qualunque altra organizzazione jihadista rappresenta comunque l'occasione per una facile propaganda. Ad ogni modo le forze di sicurezza tedesca non tralasciano alcuna pista e, seguando questa direzione, hanno fatto irruzione a Tempelhof dove, nell'hangar di un ex aeroporto, è stato allestito un campo profughi.
Sono circa 200 gli agenti impegnati nel blitz ma non ci sarebbe alcun arresto.
Il sequestro del tir
L'uomo trovato morto nella cabina del camion è un autotrasportatore polacco di 37 anni. Lavora per un'azienda di Danzica il cui titolare è il cugino, Ariel Zurawski. Tanto lui quanto la moglie della vittima hanno raccontato all'emittente polacca Tvn24 di aver perso i contatti con il loro congiunto intorno alle 16 di ieri. "Garantisco per lui - ha detto Zurawski - perché lo conosco fin da bambino e non c'entra nulla", aggiungendo che il cugino avrebbe sostato in Germania fino ad oggi a causa di un ritardo nella consegna. Secondo le prime ipotesi, il 37enne camionista sarebbe stato accoltellato. Probabilmente il sequestro è avvenuto intorno alle 16 di ieri: dalle risultanze del Gps viene evidenziato che il tir, poco dopo quell'ora, è stato messo e rimesso in moto più volte, come se lo si volesse testare.
Poco dopo le 19.30 il camion ha iniziato a muoversi in direzione Berlino.
Le prime dichiarazioni di Angela Merkel
In tarda mattinata le prime dichiarazioni ufficiali di Angela Merkel, il governo tedesco non ha più dubbi che si tratti di un attentato terroristico. "Sappiamo che la persona che ha compiuto questo atto aveva chiesto asilo in Germania - ha detto la cancelliera - e per noi è una giornata molto difficile. Noi continueremo a dare sostegno alle persone che chiedono di integrarsi". La Merkel ha annunciato, inoltre, un vertice di emergenza al quale parteciperà anche il sindaco di Berlino, Michael Muller.