La battaglia che l'Unione Europea ha ingaggiato contro la plastica si arricchisce di un nuovo capitolo. Infatti, sarebbe pronta una nuova direttiva, che quindi dovrà essere obbligatoriamente recepita negli ordinamenti giuridici nazionali, la quale dovrebbe riscrivere completamente le normative sulle acque potabili. In pratica, un ritorno all'antico dove per 'antico' si intende l'Acqua del rubinetto. Ma vediamo cosa prevede la nuova direttiva che sta per essere varata e come influirà sulla vita quotidiana e il portafogli dei consumatori europei.

Le nuove disposizioni

Le norme che stanno per essere introdotte hanno obiettivi molteplici. Infatti, da una parte si intende migliorare nettamente gli standard qualitativi della rete di distribuzione idrica. Quindi, si intende intervenire anche a livello infrastrutturale con un ammodernamento della rete, cosa che dovrebbe garantire anche maggiori posti di lavoro, oltre che l'accesso all'acqua potabile ad un maggior numero di persone. Inoltre, il rapporto con il cittadino - consumatore dovrà essere improntato ad una maggiore trasparenza delle informazioni.

Secondo le prime stime effettuate dai tecnici della Commissione Europea, l'introduzione della nuova direttiva sulle acque potabili, senza imporre eccessivi obblighi, dovrebbe garantire un risparmio complessivo ai cittadini europei di circa 600 milioni di euro.

Oltre a ridurre il consumo di acqua in bottiglia di quasi il 20%. Di conseguenza, dovrebbe ridursi anche l'inquinamento da plastica.

Gli obblighi dei distributori

L'Unione Europea, quindi, intende invertire una tendenza molto radicata, sopratutto in Italia. Il nostro paese, infatti, è ai vertici della classifica mondiale sia per consumo totale che per consumo pro capite di acqua in bottiglia.

Siamo, infatti, secondi dietro ai messicani a livello mondiale e primi in Europa per consumo pro - capite con 243 litri.

Per poter ottenere questa inversione di tendenza serve, secondo Karmenu Vella, commissario Ue all'Ambiente, maggiore trasparenza. Di conseguenza, i distributori saranno obbligati a fornire ai cittadini maggiori informazioni per sui consumi, struttura dei costi addebitati in bolletta e prezzo al litro.

Ad esempio, ora la media europea del prezzo al litro è di 2 millesimi di euro. Ma dovranno essere fornite anche maggiori informazioni nutrizionali e qualitative.

Inoltre sono state implementate nella Direttiva le raccomandazioni dell'Oms per ridurre la presenza di batteri patogeni e virus. Come pure la presenza di sostanze nocive come uranio e microcistine e altri ancora. Sempre secondo le stime della Commissione, queste modifiche dovrebbero garantire una riduzione del rischio da consumo dall'attuale 4 all'1%. Un netto miglioramento.