Mercoledì 27 novembre il Parlamento Europeo ha dato via libera alla nuova Commissione Europea 2019-2024, guidata da Ursula von der Leyen, la prima donna eletta presidente e che ha ricevuto 461 voti favorevoli, 157 contrari e 89 astenuti. Il fronte pro-Europa formati da Popolari, Socialisti e Liberali ha votato a favore, i Verdi si sono astenuti, mentre la 'Sinistra Unitaria Europea, Sinistra Verde Nordica' e la destra estrema hanno votato contro. Tra i partiti italiani, Forza Italia e Partito Democratico hanno votato a favore, la Lega e i Fratelli d'Italia hanno votato contro, mentre nel M5S 10 hanno votato a favore, 2 si sono astenuti e 2 contrari.
Dopo il via libero formale del Consiglio la Commissione entrerà in carica il 1° dicembre, un mese di ritardo dovuto alle bocciature del Parlamento Europeo dei candidati di Francia, Ungheria e Romania.
I nuovi commissari europei
La composizione della nuova commissione vanta una cospicua presenza femminile con 12 donne (contro i 9 del passato esecutivo guidato da Juncker) e 15 uomini. La squadra di commissari che si occuperà del dossier clima sarà guidata dall'olandese Frans Tiemmernas, responsabile del "Green Deal Europeo". Il dossier sulla concorrenza e digitale saranno a carico della danese Marhrethe Vestager, già commissaria alla concorrenza, mentre Valdis Dombrovskys, vicepresidente della commissione uscente, supervisionerà i lavori di approfondimento dell'Unione economica monetaria e Unione Bancaria.
Il successore di Federica Mogherini alla Politica estera sarà Josep Borrel, nominato nel 2018 ministro degli esteri di Pedro Sanchez, per l'economia l'ex premier italiano Paolo Gentiloni si occuperà di garantire il rispetto delle norme di bilancio da parte degli Stati Membri. Inoltre gli è stata affidata la delega del coordinamento delle politiche europee per raggiungere gli obiettivi fissati dall'agenda 2030 dell'Onu.
Di ambiente, oceani e pesca se ne occuperà il giovane Virginijus Sinkevicius, con un curriculum di Ministro dell'Economia del governo lituano nel 2016, Al portafoglio energia ci sarà l'estone Kadri Simson, già ministro degli affari economici e delle infrastrutture. L'ungerese Oliver Varhelyi, ambasciatore del suo paese presso l'UE ha ottenuto il portafoglio dell'allargamento ed ha confermato che non sarà "l'uomo di Victor Orban in Europa".
La finlandese Jutta Urpilaneim si occuperà di partenariato internazionale: ex ministro delle Finanze nel suo paese, si è contraddistinta per la sua linea dura contro la Grecia e la Spagna.
La rumena Adina Ioana Valean si occuperà di trasporti, lo sloveno Janez Lenaric, ambasciatore permanente del suo paese in Ue, si occuperà di gestire le crisi, mentre agli affari interni ci sarà la svedese Ylva Johansson, più volte ministro dell'istruzione e lavoro. La maltese Helena Dalli, si occuperà di uguaglianza: vanta un curriculum come ministro degli affari europei, libertà civili e dialogo sociale.
Alla giustizia ci sarà il ministro degli esteri belga Didier Reynders, di coesione e riforme se ne occuperà Elisa Ferreira, già ministro dell'ambiente e dello sviluppo regionale.
La psicologa cipriota Stella Kyriakides si occuperà di salute, in particolare nella lotta al cancro. Il francese Thierry Breton si occuperà di mercato interno: il suo portafoglio è stato fortemente voluto da Emmanuel Macron. All'agricoltura ci sarà Janus Wojciechowski, polacco e membro della Corte dei Conti europea, invece il lussemburghese Nicolas Schmit si occuperà di lavoro, già ministro del lavoro e occupazione, la bulgara Mariya Gabriel tratterà innovazione, gioventù e cultura. Il portafoglio del commercio è stato assegnato allìirlandese Phil Hogan, commissario europeo uscente per l'agricoltura, per il bilancio e l'amministrazione è stato scelto l'austriaco Johannes Hahn, commissario uscente per la politica di vicinato e allargamento.
Alla migrazione, sicurezza e istruzione ci sarà a greca Margaritis Schinas, alla democrazia e demografia si occuperà la croata Dubravka Suica, sindaco di Dubrovnik dal 2001 al 2009. Ai valori e trasparenza ci sarà la ceca Vera Jourova, già Commissaria uscente per la giustizia, i diritti dei consumatori e l'uguaglianza di genere, di relazioni interistituzionali si occuperà lo slovacco Maros Sefcovic, responsabile energia uscente nell'esecutiv Juncker.
Le priorità della Commissione di Ursula von der Leyer
Le priorità della Commissione guidata da Ursula Von Der Leyer riguardano principalmente il clima, la digitalizzazione e le migrazioni, come detto dalla stessa presidente.
La protezione del clima è una questione fondamentale per l'Europa e per il mondo, come si è visto nei casi estremi di Venezia sott'acqua, le foreste del Portogallo in fiamme o i raccolti della Lituania dimezzati a causa della siccità.
Tutti questi eventi estremi impongono il Green New Deal Europeo, la nuova politica industriale che consentirà alle piccole, medie e grandi imprese di investire ed innovare in tecnologie verdi e creare occupazione.
La digitalizzazione è una grande sfida: nei prossimi anni, l'Europa dovrà detenere le proprietà delle tecnologie chiave per il futuro (blockchain, intelligenza artificiale), attrarre cervelli e continuare ad investire nella protezione dei dati sensibili e nella sicurezza informatica.
Un'altra importante problematica sulla quale l'Europa si è spaccata riguarda la gestione delle migrazioni. In tal senso i paesi membri dovranno trovare una risposta umana ed efficace, in linea con i valori e lo stato di diritto.
Inoltre, sarà necessario combattere il modello crudele dei trafficanti, riformare i sistemi d'asilo, e consolidare le frontiere esterne per ritornare ad un sistema Schengen perfettamente funzionante.