Mentre la guerra in Ucraina va sempre più acuendosi e va aumentando il numero di nazioni che stanno garantendo il proprio appoggio con mezzi, armi e finanziamenti al governo e l’esercito di Kiev, scende in campo anche Anonymous. Il collettivo in un recente “tweet” ha dichiarato il proprio sostegno alla causa ucraina contro l'invasione della Russia, precisando al contempo che il suo non intende essere un attacco rivolto alla popolazione russa, quanto piuttosto al suo leader Vladimir Putin.

Diversi siti oscurati o irraggiungibili

L’appello rivolto da Anonymous agli hacker di tutto il mondo affinché prendano di mira e sabotino i principali siti web del governo russo, pare aver sortito già i primi significativi risultati.

Tra le vittime informatiche di queste ore ci sarebbe il sito del Cremlino e quello del ministero della Difesa russo, i cui portali risultano inaccessibili. Il gruppo di hacker internazionale ha rivendicato entrambi gli attacchi.

Problemi confermati da Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, il quale ha dichiarato lo status “offline” del sito della presidenza russa. Riscontri che giungono anche direttamente dal gruppo Anonymous il quale tramite un messaggio apparso su Twitter ha dichiarato di aver dato il via a un piano volto a sabotare e mantenere offline i principali siti “.ru” facenti capo alle istituzioni governative russe. Anonymous avrebbe al contempo avviato un’operazione per garantire ai cittadini russi l’accesso a tutte le informazioni così da liberarli dalla morsa censoria messa in atto da Putin.

Infine, stando a quanto riportato da diverse fonti internazionali, su diversi canali televisivi russi “hackerati” starebbero andando in onda da alcune ore canzoni tradizionali ucraine. Altre informazioni non ancora confermate riferiscono di un attacco cybernetico anche nei confronti dei siti dell’Agenzia spaziale russa e delle ferrovie.

Anche 'Meta' al fianco dell'Ucraina

In questa cyberguerra non c’è da evidenziare soltanto la discesa in campo di Anonymous. Anche Meta, il gruppo facente capo a Mark Zuckerberg che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp, ha preso posizione a sostegno della causa ucraina: su tutti i social del colosso saranno bloccate le notizie false della propaganda russa.

Facebook ha inoltre bloccato ai media di stato russi la possibilità di monetizzare le pubblicità collegate agli articoli che pubblicano sul social network.

Nel frattempo diverse fonti sostengono che la Russia stia limitando l'accesso a Facebook in tutto il paese.