Il mutuo, una parola che suscita inquietudine e turba gli italiani, alle prese spesso con burocrazia e paradossi che ne limitano l'erogazione. Il famoso mutuo per la casa, un passaggio indispensabile per la maggior parte di coloro che vogliono acquistare un abitazione.

Fino a poco tempo fa i tassi di interesse variavano dal 3 al 3,5%, mentre oggi sono calati fino al 2%. Va precisato però che non è oro tutto ciò che luccica. Infatti il tasso del 2% è riservato a tutti coloro che mutuano il 50%, o al massimo, il 60% del valore dell' importo totale dell'immobile da acquistare.

Questa fascia di popolazione è circa il 23%, mentre coloro che chiedono circa l'80% dell' intero importo sono oltre il 63%. Ecco perché questo tipo di mutuo viene definito civetta, nel senso che attira il mutuante che poi, alla resa di conti trova innanzi a sé condizioni differenti che, in diversi casi, non può sostenere.

Quindi, in sostanza, i tassi di interesse calano, ma favoriscono coloro che hanno già una buona base (circa il 40-50% dell'importo totale), lasciando al palo la maggior parte di coloro che possono garantire solo il 20-30% . Sembra paradossale, ma questa è la situazione attuale, figlia di una situazione economica ancora incerta, che registra alti tassi di disoccupazione, e che spinge le banche ad atteggiamenti di cautela, sopratutto verso quella fascia di richiedenti a rischio credito.

Questo perché con il diffondersi delle nuove regole legate al mondo del lavoro (vedasi legge Biagi), si è diffusa la precarietà ed i contratti a termine, che non possono garantire quella sicurezza di reddito che le istituzioni bancarie richiedono. Per cercare di superare questo scoglio, sarebbe opportuno ristudiare e rivedere le regole di erogazione dei mutui, con nuove e diverse garanzie che i lavoratori assicurerebbero con le loro varie posizioni contrattuali.

In alternativa, andrebbe studiata e portata sul tavolo, di concerto con i sindacati, un piano lavoro in grado di sovvertire le regole, dando a tutti l'opportunità di accedere al credito.