Essere un lavoratore dipendente con la garanzia di uno stipendio mensile fisso offre la possibilità di richiedere prestiti personali non finalizzati, per i quali quindi non si deve specificare come verrà spesa la somma richiesta, fornendo la sola documentazione della busta paga, che per gli Istituti di Credito rappresenta una grossa credenziale.

L'importo del prestito varia in base allo stipendio e all'età del lavoratore

Prestiti di questo tipo, il cui importo erogato varia in base allo stipendio ed età del lavoratore, possono essere richiesti sia da lavoratori con contratto a tempo indeterminato, sia da quelli con contratto a tempo determinato o di apprendistato, con caratteristiche che variano in base alla tipologia del contratto stesso.

Le tipologie di contratto di lavoro

Infatti, mentre per il dipendente a tempo indeterminato, assunto da almeno tre mesi, è sufficiente la busta paga per richiedere un prestito da dilazionare fino a 120 mesi, per il lavoratore a tempo determinato spesso la scadenza del contratto di lavoro si configura con la data entro la quale dover restituire il credito, restituzione che nella maggior parte dei casi avviene mediante la cessione del quinto dello stipendio, con delle eccezioni che riguardano i richiedenti con contratto a termine.

Differenze tra lavoratori pubblici e privati

La richiesta del prestito prevede delle condizioni particolarmente vantaggiose per i lavoratori pubblici. Se si mettono a confronto le due categorie, lavoratori pubblici e privati, si noteranno, infatti, alcune differenze.

Mentre per i lavoratori privati, che per fare richiesta di prestito dovranno fornire alle Banche il CUD, oltre la busta paga, la cessione del quinto può essere rifiutata dal datore di lavoro, motivo per il quale si dovrà ovviare al rifiuto con altre tipologie di prestito personale, il dipendente pubblico ha la possibilità di richiedere il prestito Inps, ex INPDAP, a cui hanno accesso anche i pensionati.

Inpdap e Fondo Credito

L'Inps o le banche con esso convenzionate, attraverso il Fondo Credito, possono concedere prestiti sempre che la richiesta rientri nelle disponibilità dell'Istituto.

Busta paga maggior garanzia per le banche

Per entrambe le categorie di lavoratori, comunque, rimane la busta paga la maggior garanzia per le banche, le quali accettano anche richieste di prestito di coloro che sono indicati come cattivi pagatori, cioè coloro che hanno storie di ritardi nei pagamenti o pignoramenti.

Gli Istituti di Credito offrono moltissime soluzioni: al dipendente sarà sufficiente effettuare una comparazione tra le offerte per accedere a più preventivi e trovare il prestito più adatto.