Uno dei punti cardine del programma politico promosso dall'ex Premier Matteo Renzi è stato sicuramente lo sviluppo di un sistema previdenziale più attento alle esigenze delle famiglie italiane. Facendosi promotore di iniziative anticrisi e a sostegno della genitorialità in generale Renzi ha, infatti, annunciato, quando ancora era incarica, una serie di interventi ad hoc che, tuttavia, hanno tardato ad arrivare. Tra questi va menzionato senza alcun dubbio anche il bonus bebè, il "premio alla nascita" riconosciuto alle donne in gravidanza e a quelle che adottano un figlio nel 2017.

Recentemente una nuova Circolare Inps - la n. 39 del 27/02/2017 - è intervenuta direttamente sull'argomento, dandoci qualche elemento sull'iter procedurale che si dovrà seguire per poter usufruire del bonus bebè 2017. Prima di tutto il bonus, attivo dal primo gennaio di quest'anno, verrà riconosciuto, come abbiamo già detto sopra, alle donne in stato interessante o a chi ha adottato un bambino, ma a determinate condizioni, ovvero:

  • essere residenti in Italia;
  • essere cittadini italiani o appartenenti all'Unione Europea;
  • essere in possesso - nel caso dei cittadini extracomunitari - del permesso di soggiorno UE di lungo periodo o di una carta di soggiorno per familiari di cittadini U.E.

Non ci sono limiti reddituali, quindi il premio verrà riconosciuto a prescindere dal reddito.

L'importo, erogato alle famiglie beneficiare in un'unica soluzione, sarà pari a 800 euro e la domanda per poterne usufruire dovrà essere presentata telematicamente agli uffici INPS.

Queste tutte le informazioni contenute all'interno della Circolare emanata dall'Istituto Previdenziale, il quale ha nella stessa specificato che si dovrà attendere ancora per "le istruzioni sulle modalità di presentazione".

Avendo fatto chiarezza sui requisiti restano dunque sconosciuti ancora i tempi, visto che l'avvio ufficiale della procedura di presentazione è stato ulteriormente rimandato a data da destinarsi. Ovviamente chi ha già partorito (o adottato) nei primi mesi del 2017 (quanto cioè tecnicamente ancora non si poteva inoltrare la domanda) non perderà il diritto acquisito.