Con il 26% di disoccupazione gli spagnoli prendono d'assaltoogni possibile offerta di lavoro. In 20 mila per 400 posti all'Ikea.20 mila domande d'impiego per un puntovendita che aprirà solo l'anno prossimo a Alfafar, presso Valencia, sulla costamediterranea della penisola iberica. Questoè un esempio del panorama deprimente in Spagna. Perché ogni annuncio di lavoro, in quel contesto che non appare affattoin via di miglioramento, implica un "sovraffollamento " delle caselle mail, unostraripamento negli uffici di reclutamento.

Il 26% di disoccupazione significache nessuno può permettersi di perdere anche la pur minima occasione.

Prima dell'annuncio di Ikea, che peraltro hasospeso la ricerca perché si è vista sommersa da una valanga di curricula, aCabanillas Del Campo, cittadina vicina a Guadalajara, si è quasi sfiorata lasommossa. Là, un semplice punto di informazioni allestito per la ricerca di personale a favore di un futurocentro logistico di Inditex, proprietaria del gruppo Zara, è stato costretto afronteggiare una folla di questuanti imprevista, dato che l'annuncio erarivolto solo agli abitanti della piccola località e non certo alla moltitudineche si è invece presentata accorrendo da un raggio di 50 km intorno.

Nei comuni della periferia sud diMadrid i sindaci sono stati assaliti da fiumi di candidature spontanee dipersone che vorrebbero lavorare ad Eurovegas, il nuovo centro di casinò che sivocifera verrà costruito in Castiglia.

Tuttavia, appunto, la sua edificazione èsolo una voce. Infatti il promotere di questo progetto, l'americano SheldonAdelson è sì venuto a ispezionare la zona, ma il suo progetto non ha ancoraricevuto nemmeno l'autorizzazione. Così in attesa di un ipotetico permesso, leautorità comunali affastellano colonne di curricula senza sapere bene a chipassarle.

Purtroppo in uno scenario delgenere, non mancano coloro che sanno speculare anche sulla disoccupazione. Una impresadi Barcellona ha appena lanciato una nuova lotteria di Natale, il cui primopremio è proprio un lavoro. Ma anche i premi inferiori hanno la loro attrattiva: 3 anni di spesa gratis in una drogheria, un anno di benzina gratis, tre annidi affitto pagato.

I sindacati dal canto loro si sono ribellati contro questamaniera frivola di giocare con l'angoscia delle persone. E infatti il portavocedel sindacato degli operari della Catalogna Dolors Llobet, non ha mancato difar notare che "si tratta di un colpo pubblicitario di cattivo gusto chespettacolarizza la disperazione di 6 milioni di disoccupati".