Bocciata la proposta di legge avanzata da Manuela Ghizzoni per la pensione ai quota 96 e la deroga ai requisiti pensionistici pre- Fornero. Vediamo cosa è successo.
Pensione quota 96: la bocciatura della ragioneria generale dello Stato
Arriva il no da parte della Ragioneria generale dello Stato alla copertura finanziaria proposta per l'adozione del provvedimento ad hoc riguardante l'accesso alla pensione per il personale della scuola rientrante nella quota 96 in deroga ai requisiti previsti dalla legge di riforma Pensioni 2012, la legge Fornero contenuta nel decreto salva Italia, il D.L.
n. 201 del 2011 convertito in legge n. 214 del 2011.
Dopo varie polemiche, il personale della scuola rientrante nella quota 96 si vede sfumare anche l'ultima speranza di andare in pensione con i requisiti in vigore prima della riforma Fornero-Monti. Questo perché il testo di legge proposto dall'esponente PD Manuela Ghizzoni che prevedeva l'applicazione dei requisiti anagrafici e contributivi vigenti prima dell'entrata in vigore della riforma pensioni Fornero, quindi i requisiti in vigore fino al 31 dicembre 2011, a chi rientra nella cosiddetta quota 96, soprattutto il personale della scola, è stato bocciato nella parte che riguarda la copertura finanziaria dalla Ragioneria Generale dello Stato.
La relazione tecnica al testo di legge sui quota 96 ha stimato in 4.000 i soggetti rientranti nella quota 96 che potrebbero derogare ai requisiti pensionistici previsti dalla riforma pensioni Fornero-Monti, per una copertura finanziaria divisa in 35 milioni di euro nel 2014, 105 milioni nel 2015, 101 milioni nel 2016, fino ad arrivare a 94 nel 2017 e 82 nel 2018.
Tutti a carico dell'Inps. La Ragioneria generale dello Stato afferma che allo stato attuale non essendoci risorse economiche che possano far fronte alla proposta di legge in questione, quindi alla possibilità di accedere alla pensione per i quota 96 con i requisiti pre -Fornero, la proposta è respinta.
Cosa succederà ora per i quota 96?
Per ora tutto tace, anche se lo stesso ministro dell'Istruzione Stefania Giannini auspica che sia il Ministero delle finanze a trovare al più presto una soluzione sulla pensione quota 96.