Beppe Grillo e il Movimento Cinque Stelle ha aperto dichiaratamente guerra a Matteo Renzi e al suo programma Jobs Act: il partito politico, infatti, ha provveduto ad inoltrare denuncia all' Unione Europea e al Consiglio d'Europa per violazione della direttiva 1999/70/CE. 


Movimento Cinque Stelle contro Matteo Renzi, il Jobs Act

Qual'è il motivo di tale accanimento? La pietra della discordia sarebbe l'articolo 1 del decreto legge sul lavoro, che sancisce la liberalizzazione per le aziende in merito all'"uso di contratti a termine, non legandoli più alla presenza di determinate condizioni". 
Secondo il M5S, questo punto del Jobs Act andrebbe chiaramente in contrasto con "la direttiva 1999/70/CE e i diritti sanciti dalla Carta Sociale Europea" che parla, invece, di determinati requisiti come la data, un compito o un evento specifico.


Movimento Cinque Stelle contro Matteo Renzi, troppo 'presente' in TV

Le proteste nei confronti di Matteo Renzi non riguardano solo il Jobs Act, ma anche quella che viene considerata 'violazione del pluralismo del servizio pubblico': il Movimento Cinque Stelle, infatti, ha giudicato 'vergognosa' l'eccessiva presenza del Presidente del Consiglio sui canali televisivi nazionali. 


Il partito di Beppe Grillo ha parlato apertamente di 'preoccupante servilismo nei confronti del Governo che rasenta livelli da regime', giudicato tanto più grave in quanto in prossimità delle elezioni europee, in programma il prossimo mese.

L'accusa è quella di non aver rispettato la normativa riguardante il cosiddetto pluralismo dell'informazione: i grillini hanno citato, come esempio, la settimana televisiva dal 22 al 28 marzo, quando al Governo è stato dedicato il 45% dello spazio di informazione, mentre al Movimento Cinque Stelle solo il 7 per cento. Matteo Renzi è stato addirittura definito come uno 'showman ambulante', visto che la sua presenza in televisione è stata giudicata come qualcosa di onnipresente.