Quella che si è appena aperta potrebbe essere una settimana decisiva per il caso Pensioni 2014 precoci ed esodati; il 7 maggio si riunirà infatti il tavolo tecnico composto da MEF, INPS e Commissione Lavoro chiamato a discutere sulle criticità previdenziali innescate dalla riforma Fornero.
In primis sarà affrontato il caso dei lavoratori esodati, che stando a quanto dichiarato dal ministro Poletti ammonterebbero a oltre 290.000 unità, ma il meeting potrebbe essere l’occasione giusta anche per ripensare l’intera materia previdenziale, a cominciare dai capitoli APA e prepensionamento, con lo stesso responsabile del Welfare Poletti ed il ministro Madia (è ormai risaputo come la possibilità di ricorrere al prepensionamento sia stata infatti lanciata dal numero uno della PA) chiamati in questo caso a lavorare in modo sinergico e produttivo.
Sulla necessità di intervenire in materia di previdenza, esulando dunque dal solo caso pensioni 2014 precoci ed esodati, è poi intervenuto anche il Sottosegretario di Stato al lavoro Teresa Bellanova, stando al quale bisognerebbe addirittura ripartire dal protocollo che venne ratificato dal governo Prodi nel 2007.
Pensioni 2014 precoci ed esodati, dal tavolo del 7 maggio si attendono novità anche su APA e ipotesi prepensionamento
Come accennato in apertura il caso pensioni 2014 precoci ed esodati potrebbe essere interessato da importanti novità nel corso di questa settimana; la questione esodati avrà la priorità, ma
stando a quanto annunciato in questa vigilia, il meeting del 7 maggio verrà sfruttato anche per fare il punto sui diversi provvedimenti in materia di pensioni, ecco che l’ipotesi legata all’APA (Assegno pensionistico anticipato) potrebbe essere dettagliata con maggiore chiarezza. La misura - che consisterebbe nel concedere un prestito a quei lavoratori che si trovino a pochi anni dal pensionamento - potrebbe di fatto interessare i lavoratori precoci, che a causa dell’innalzamento dell’età pensionabile rischiano di non poter portare a termine il percorso lavorativo sino alla maturazione della pensione.
L’ipotesi non trova il favore dei diretti interessati (che dovrebbero poi rendere il tutto sottoforma di trattenute dirette sugli assegni pensionistici) ma al momento è l’unica concreta chance in combinato alla possibilità, a dire il vero remota, di fruire dell’istituto del prepensionamento.
L’idea di ricorrere a questo strumento rientra nell’ambito del dibattito sulla riforma della PA, con il ministro Madia ad aver sottolineato che ogni valutazione verrà effettuata caso per caso e che laddove necessario si potrebbe ricorrere a dei prepensionamenti con anticipi però di sei mesi al massimo rispetto alla ‘naturale scadenza’ del periodo lavorativo. Che la cosa possa rappresentare lo spartiacque decisivo perché la misura del prepensionamento venga estesa anche ai lavoratori privati, precoci compresi, e non limitata ai soli statali? Troppo presto per dirlo. Quel che è certo è che il caso pensioni 2014 precoci ed esodati si appresta a vivere delle settimane decisive, in vista di quali scenari è ancora presto per dirlo.
Pensioni 2014 precoci ed esodati, dal Sottosegretario di Stato al lavoro del governo Renzi l’invito a guardare al passato
Esulando per un attimo dal solo caso pensioni 2014 precoci ed esodati, bisogna poi sottolineare le dichiarazioni rilasciate dal Sottosegretario di Stato al lavoro del governo Renzi, Teresa Bellanova, che ha evidenziato come bisognerebbe ridiscutere l’intera materia previdenziale: ‘Dobbiamo ripartire dal protocollo sul welfare del governo Prodi che aveva posto un tasso di rendimento non inferiore al 60% (rapporto tra retribuzione e pensione)’. Guardare al passato potrebbe davvero costituire la via per modificare l’attuale status quo? Noi non lo crediamo, e il solo di fatto di proporre un simile scenario è sintomatico dello stato di confusione al quale oggi si sia giunti.
Da sottolineare infine le dichiarazioni del commissario INPS Vittorio Conti, che ha sottolineato come in occasione del tavolo del 7 maggio si cercherà di ‘capire cos’altro e’ possibile fare per mettere ordine’. Occasione di dialogo globale e corale, il meeting di dopodomani si carica dunque di significati estremamente importanti, nella speranza che possa produrre risultati decisivi non solo per il caso pensioni 2014 precoci ed esodati ma anche per l’intera materia previdenziale.