Giungono importanti novità in merito al caso pensioni Quota 96 Scuola; il deputato Manuela Ghizzoni ha fatto il punto della situazione sottolineando che si continuerà a lottare per l’ok all’utilizzo del fondo esodati e che verrà presentata una modifica al testo unico per far slittare il termine di presentazione della domanda di pensionamento previsto a fine maggio.



Mentre il deputato del Pd continua dunque la sua lotta nelle sedi istituzionali, direttamente dalla pagina Facebook del movimento Quota 96 è giunta notizia che è stato ufficialmente presentato il ricorso alla Corte di giustizia europea; l’inoltro dell’esposto potrebbe di certo rappresentare la svolta decisiva in merito al caso Pensioni Quota 96 Scuola, ma nonostante tutto continua a rimanere viva la speranza che la ‘battaglia’ possa essere vinta all’interno delle sedi istituzionali italiane.





Facciamo allora il punto in merito al caso pensioni Quota 96 Scuola, riassumendo l’intervento della Ghizzoni ed approfondendo i passi che hanno portato alla presentazione del ricorso alla Corte Europea.

Pensioni Quota 96 Scuola: Ghizzoni insiste sul fondo esodati, proposto il rinvio del termine di presentazione per le domande di pensionamento



Come accennato in apertura, si registrano importanti novità in merito al caso pensioni Quota 96 Scuola, con il deputato del Pd Manuela Ghizzoni ad aver fatto il punto della situazione: ‘Dell’incontro al ministero del Lavoro (quello tenutosi il 7 maggio scorso, ndr.), convocato per dipanare la questione esodati, sono noti gli esiti [...]. E’una buona notizia che la questione di Quota 96 sia sul tavolo tecnico del ministro Poletti, ma non voglio ignorare che ancora oggi prevalga la posizione di chi ostacola l’utilizzo di minima parte del fondo esodati per finalità estranee al sostegno degli esodati stessi’.



Da sempre il membro del Pd punta al fondo esodati per la risoluzione del caso pensioni Quota 96 Scuola, ma l’INPS (nella persona del Dg Mauro Nori) continua ad opporre un secco rifiuto più per una questione ideologica che per un fondamento tecnico.



Nonostante i numerosi progressi fatti in merito ad una possibile risoluzione del caso pensioni Quota 96 Scuola (pensiamo alle prese di posizione dei membri della Commissione Bilancio o a quanto inserito nel DEF), la Ghizzoni teme l’inesorabile scorrere del tempo: ‘Questo è lo stato dell’arte ad oggi. Confortante? No, perché esattamente come voi (riferito ai Quota 96, ndr.) temo l’inesorabile scorrere del tempo (nonostante la modifica al DEF, nonostante l’unitarietà di intenti del Parlamento). Eppure, non mi voglio arrendere’.



Un’ultima precisazione la Ghizzoni l’ha voluta riservare all’ipotesi di slittamento del termine per la presentazione delle domande di pensionamento, inizialmente fissato a fine maggio: ‘Aggiungo che la relatrice Incerti proporrà una modifica al testo unico per fare slittare il termine, già fissato a fine maggio, per la presentazione della domanda di pensionamento’.



Il caso pensioni Quota 96 Scuola continua dunque ad essere al centro dell’impegno politico assunto dalla Ghizzoni, ma i continui ritardi hanno spinto il movimento a tutelarsi tentando la via dell’Europa.

Pensioni Quota 96 Scuola: presentato ricorso alla Corte di giustizia europea



Direttamente dalla pagina Facebook del movimento è infatti giunta notizia della presentazione di un ricorso alla Corte di giustizia europea.



La possibilità di affidarsi all’organismo sovranazionale per tentare di risolvere il caso pensioni Quota 96 Scuola era stata paventata mesi fa e veicolata non più tardi di due settimane orsono sulla stessa pagina Facebook del movimento: ‘Il ricorso alla corte di Giustizia europea ormai è un'azione certa - si leggeva in data 27 aprile 2014 - Già decine di colleghi interessati hanno inviato la loro adesione allo studio legale che sta ultimando la pratica. Il ricorso va presentato all'Europa entro il 15 maggio […] L'azione in se ha un valore di principio di fondamentale importanza: far saper ai politici italiani il nostro profondo dissenso nell'essere sfruttati ingiustamente a causa di un diritto rubato e per essere discriminati rispetto ad altre categorie di lavoratori (31 agosto, termine del contratto, non 31 dicembre)’.



Il ricorso alla Corte di giustizia europea riuscirà a far si che il caso pensioni Quota 96 Scuola possa definitivamente chiudersi? Ancora presto per dirlo, noi continueremo ad aggiornarvi.