Giungono importanti novità in merito all’opzione contributivo donne: nei giorni scorsi il ministro Madia aveva assicurato che in tempi brevi sarebbe arrivata una proroga, ma nulla è stato fatto e il termine per poter inoltrare la relativa domanda è scaduto.



Sebbene i termini siano scaduti esclusivamente per le lavoratrici autonome urge un immediato intervento del ministro Madia o di Poletti per tentare di accelerare l’iter che dovrebbe portare ad una proroga, in caso contrario anche per le lavoratrici dipendenti l’opzione contributivo donne diverrà un miraggio.

Cerchiamo allora di fare il punto della situazione ricapitolando quanto accaduto.

Opzione contributivo donne, termine scaduto per le lavoratrici autonome: da Poletti e Madia solo silenzi ma serve la proroga



Come accennato in apertura, il 31 maggio scorso è scaduto il termine ultimo a disposizione delle lavoratrici autonome per poter fare domanda di accesso all’opzione contributivo donne; l’istituto, lo ricordiamo, consente alle sole donne di uscire anticipatamente dall’impiego raggiunti 57 anni d’età e 35 di contributi (lavoratrice dipendente) o 58 anni d’età e 35 di contributi (lavoratrice autonoma), il tutto a fronte di un assegno pensionistico decurtato di circa il 20% rispetto a quello cui si avrebbe diritto fruendo del tradizionale calcolo retributivo.



In linea teorica, l’opzione contributivo donne scadrebbe nel 2015, ma in realtà i termini per poter effettivamente inoltrare domanda decorrono molto prima; i requisiti su descritti devono infatti essere raggiunti entro novembre o dicembre 2014, se dipendenti rispettivamente del settore privato o di quello pubblico, ed entro maggio 2014 se autonome, il tutto per via del meccanismo della vecchia finestra mobile. In concreto il limite del 2015 (a partire dal quale l’imbocco sarà chiuso) è dunque fittizio, dato che per poter fruire dell’opzione contributivo donne è necessario maturare i requisiti richiesti 12 o 18 mesi prima.



Ad oggi la prima deadline, quella per le lavoratrici autonome, è scaduta, ma basterebbe che venissero modificate le relative circolari dell’INPS per dar corso alla tanto attesa proroga.



Qualche settimana fa il ministro Madia aveva affrontato l’argomento, sottolineando che a breve si sarebbe dato corso ad un prolungamento dei termini per poter inoltrare la domanda di accesso all’opzione contributivo donne, ma sin qui non è stato fatto nulla con le conseguenze già descritte.



Anche il ministro del lavoro Poletti non si è in alcun modo pronunciato, con ciò disattendendo di fatto l’intendimento espresso alcuni mesi fa dalle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, che avevano espressamente esortato l’esecutivo ad affrettare i tempi per ratificare la proroga.



A questo punto non resta che attendere l’intervento del ministro Madia; vi terremo aggiornati.