Qualche giorno fa il sottosegretario all'Istruzione Reggi ha fatto alcune dichiarazioni circa la Riforma della Scuola (intervista rilasciata a Repubblica.it), parlando anche dell'intenzione del Miur di affidare le supplenze brevi non più ai precari, bensì ai docenti di ruolo e di voler abolire le graduatorie d'Istituto. Ipotesi che non è affatto piaciuta a nessuna delle due categorie ed è stata considerata per diversi motivi una proposta indecente. Subito dopo lo scoppio della polemica però, è arrivata una smentita che un po' ha placato gli animi.

La domanda è: smentita su cosa?

Reggi e scuola: smentite le supplenze brevi ai docenti di ruolo?



In realtà, sulla questione delle supplenze brevi Reggi non ha dato alcuna smentita. La smentita riguardava esclusivamente l'argomento delle 36 ore settimanali. Al contrario, nel corso di una trasmissione su Radio Anch'Io è arrivata la conferma dell'intenzione di eliminare le supplenze inferiori a 15 giorni. Perché questa presa di posizione da parte del Miur? Perché facendo due brevissimi calcoli, si giunge alla conclusione che assegnando le supplenze inferiori a 15 giorni ai docenti già in ruolo a costo zero (senza aumentare loro lo stipendio), si può avere un risparmio di circa 800 milioni di euro. Ottocento milioni di euro tolti ai docenti precari, caricando un peso lavorativo sulle spalle dei docenti di ruolo, che lo faranno gratis.

Miur e supplenze brevi: e il contratto di lavoro?



Sulla base di un'indiscrezione del Sole24Ore, si sta puntando ad istituire una sorta di 'banca del tempo'. Aggiornando il contratto di lavoro e calcolando le ore lavorative anziché settimanalmente, annualmente, le ore non svolte per ferie o motivi diversi andrebbero a confluire in questa banca e poi dovrebbero essere recuperate tramite le supplenze o altre attività. Naturalmente l'operazione dovrebbe passare prima per le mani dei sindacati, ma voci di corridoio parlano del fatto che a Viale Trastevere si sta lavorando sulla decontrattualizzazione del rapporto di lavoro, con la quale i sindacati non sarebbero più un ostacolo.