Riforme delle Pensioni e del mercato del lavoro (Jobs act), intervista al ministro Giuliano Poletti: dopo il via libera al ddl contenente la proposta del Governo Renzi per la sesta salvaguardia esodati ecco aprirsi la possibilità per il salario minimo garantito entro l'anno 2014 oltre a nuovi contratti di lavoro a tutele crescenti.

Riforme, pensioni e lavoro, il ministro Poletti: 'Entro il 2014 salario minimo garantito'

Questi sono solo alcuni degli obiettivi che si pone il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti il quale, in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano Il Secolo XIX presenta i punti principali del Jobs act di Renzi, la legge sulla riforma del lavoro che ora è al vaglio del Senato della Repubblica.

Tra le più importanti novità Jobs act del Governo Renzi prevede la riforma degli ammortizzatori sociali e la creazione dell'Agenzia nazionale del Lavoro. Per quanto riguarda il salario minimo, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha spiegato che "abbiamo inserito nella delega anche questa possibilità del salario minimo. Ovviamente - ha aggiunto l'esponente del Governo Renzi impegnato sulle riforma del lavoro e la riforma pensioni - ci confronteremo con le parti sociali. Si tratta di uno strumento - ha aggiunto Poletti nell'intervista rilasciata a Il Secolo XIX - che ha lo stesso nome in molti paesi europei ma che viene utilizzato con logiche molto diverse. In alcuni casi è davvero un salario minimo, in altri - ha proseguito il ministro - è un riferimento per le politiche sociali.

Da un lato ha sicuramente delle ricadute positive per tutti quei lavoratori che non hanno un contratto di riferimento, ma all'altro lato - ha sottolineato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del Governo Renzi - c'è la legittima preoccupazione che in Italia, essendoci una larga diffusione di contratti di lavoro, l'introduzione del salario minimo possa portare in alcuni casi - è le preoccupazione del ministro Giuliano Poletti - a un abbassamento dei livelli salariali".

Riforma pensioni, intervento del sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova

"L'Italia oggi è un paese di rigore e di riforme, Matteo Renzi sta cercando di imporre alle istituzioni europee la necessità di una visione del mondo e del futuro. E ne ha titolo pieno". Lo ha dichiarato Radio Radicale il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova intervenendo nel dibattito sulle riforme in corso - dalle riforme costituzionali alla riforma pensioni e lavoro passando per quelle della Pubblica amministrazione e della Giustizia.

"L'Italia con Monti, grazie anche alla più coraggiosa riforma pensioni d'Europa - ha aggiunto il sottosegretario Della Vedova parlando della riforma pensioni Fornero - si è svincolata dal dilemma lassismo e rigore con un'azione potente, vera. Per questo dolorosa - ha aggiunto facendo quindi riferimento anche ai problemi creati a lavoratori esodati e quota 96 scuola - ma per questo portatrice di buoni frutti sui mercati evidenti a tutti. Oggi non chiediamo - ha sottolineato il sottosegretario agli Esteri - licenza per nuovo debito e men che meno che altri ripaghino quello accumulato. In alcune cancellerie e alcuni banchieri centrali - ha concluso il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova intervistato da Radio Radicale - preferiscono prendersela con una vecchia caricatura dell'Italia che non corrisponde più nemmeno lontanamente alla realtà".