L'Associazione Italiana Pet Therapy comunica che dal prossimo mese di settembre saranno attivati i corsi formativi sia per gli Operatori di pet therapy, psicomotoria (per coloro che possiedono già qualifiche professionali in ambiti medico, sanitari, psicologici, educativi e socioassistenziali), che per quelli che non hanno una formazione ed una qualifica nel campo medico, riabilitativo, psicologico o socioeducativo. L'attività di Operatore di pet therapy non è molto conosciuta in Italia. E, probabilmente, deve ancora superare non pochi ostacoli di scetticismo.
Ma già in diverse strutture socio-assistenziali di alcune Regioni pare stia trovando un terreno fertile e si stia sviluppando a colpo d'occhio, creando nuove opportunità di posti di lavoro qualificato ed ancora con scarsa concorrenza. Un'opportunità di impiego soprattutto per i giovani. Sostanzialmente si tratta d'entrare in un settore di lavoro dove bisogna svolgere un'attività assistita -con l'aiuto degli animali- in quei segmenti del servizio sanitario, che si occupa del benessere della persona e delle prestazioni assistenziali e di sostegno per raggiungere obiettivi co-terapeutici e così via. I propositi della pet therapy sono ambiziosi. Quindi non si limitano unicamente a facilitare il legame animale-persona.
Per esempio, nell'ambito medico e psicologico, è apprezzabile la convivenza dell'animale con i bambini affetti da specifiche problematiche. E per le medesime situazioni è raccomandabile per gli anziani, i disabili, i soggetti che hanno difficoltà cognitive, psichiche ed emotive. Il contatto dell'animale trasmette sicurezza, affetto e consente di recuperare diverse abilità fisiche.
Peraltro, oramai, è stato dimostrato -con diversi studi scientifici- che stare a contatto con l'animale c'è la possibilità di recuperare gli affetti mancanti o perduti per altre vicende della vita; di riprendere la possibilità di nuovi rapporti inter-personali; di coadiuvare la funzione di ammortizzatore, in caso di stress o di conflittualità; di riequilibrare un canale di comunicazione per lo sviluppo della propria personalità; di rendere più accettabile il disagio di cui è portatore.
Mentre, più direttamente sul fisico, il vincolo con l'animale aiuta a ridurre la pressione arteriosa ed a regolare la frequenza cardiaca. Oggi anche l'Istituto Superiore di Sanità ha avvertito l'esigenza di affrontare con meno distrazione il settore delle terapie che vengono svolte con l'ausilio degli animali. E sicuramente, a causa della scarsità degli strumenti legislativi, fra non molto sarà materia del parlamento. Gli anziani ospiti nelle case di riposo, i bambini ricoverati nei reparti pediatrici e gli operatori sanitari -intanto- sanno che gli incontri con l'animale (cane, gatto, coniglio eccetera) contribuiscono ad alleviare i sentimenti di disagio causati dalla degenza, a produrre maggiore buon umore, a socializzare.
Tutto a vantaggio del miglioramento dello stato di salute. Il Centro di Referenza Nazionale per gli interventi assistiti dagli animali (Pet therapy) si trova presso la sede territoriale di Verona e Vicenza dell'istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.