Mentre si continua a discutere di una nuova riforma delle Pensioni del Governo Renzi che modifichi in qualche maniera i "guasti" provocati dalla riforma pensioni del Governo Monti, aumenta il numero di donne che predilige la pensione anticipata, andando così subito in pensione seppur rinunciando a una consistente quota dell'assegno pensionistico. E' quanto emerge dai nuovi dati statistici diffusi dall'Inps e aggiornati al mese di agosto 2014. Secondo questo studio dell'Istituto nazionale di previdenza sociale continua a crescere nel 2014 il flusso di donne che lascia il lavoro per andare in pensione preferendo il cosiddetto sistema contributivo, la possibilità che permette di avere la pensione anche a 57 anni con 35 anni di contributi.
Tuttavia questo tipo di pensione anticipata risulta meno generosa della pensione calcolata col cosiddetto metodo retributivo.
Riforma pensioni, Inps: bene opzione contributivo donne
L'opzione contributivo è stata istituita a fine 2004 e nei primi anni della sua applicazione non è stata molto richiesta, la situazione è però radicalmente cambiata con l'entrata in vigore della riforma pensioni del 2011 del Governo Monti, che porta la firma dell'ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero, che ha innalzato l'età pensionabile, escluso nuove forme di pensione anticipata e creato notevoli disagi ai lavoratori cosiddetti esodati (per i quali si resta in attesa di una soluzione strutturale e definitiva dopo l'ennesima salvaguardia temporanea) e per gli insegnanti della cosiddetta Quota 96 scuola.
Come viene spiega da Il Sole 24 Ore oggi in edicola, ci sarà tempo sino alla fine del mese di dicembre 2014 per potere approfittare dell'opzione contributivo per potersi godere la pensione anticipata seppur con una retribuzione meno generosa di quella prevista dal metodo retributivo. E a proposito di pensioni , mentre prosegue senza sosta il dibattito con le proposte di legge sulla riforma pensioni 2014-2015, Il Sole 24 Ore ha pubblicato oggi anche il quadro comparato dei requisiti minimi per la pensione previsti per le diverse tipologie di lavoratori, dai dipendenti a militari, dai professori universitari agli sportivi professionisti.
Pensioni Quota 96, soluzione in riforma scuola?
Per quanto riguarda le pensioni Quota 96 scuola, che venivano garantite da un emendamento al decreto Pa e pensioni del ministro Marianna Madia ma che poi sono state cancellate con un emendamento soppressivo del Governo Renzi, la soluzione dovrebbe arrivare dal nuovo decreto del ministro della Istruzione, università e ricerca Stefania Giannini che getta le basi per una completa e strutturale riforma della scuola.
Dopo le linee guida annunciate dal ministro Giannini al meeting di Comunione e Liberazione il prossimo appuntamento con la riforma scuola è in consiglio dei ministri venerdì 29 agosto 2014.
Monti difende la riforma pensioni Fornero
Intanto, a difendere la tanto contestata riforma pensioni Fornero, arriva anche l'ex premier Mario Monti che ha parlato della riforma delle pensioni e la reintroduzione dell'imposta sulla prima casa in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano La Repubblica: "Queste due riforme - ha detto Monti riferendosi alla riforma pensioni Fornero e alla reintroduzione dell'imposta sulla prima casa - non solo hanno salvato la finanza pubblica ma anche creato spazi per la crescita. Questi spazi i due governi successivi - ha detto l'ex premier Monti parlando del Governo Letta e del Governo Renzi - non li hanno però destinati prioritariamente alla crescita".