Legge di Stabilità, una manovra da ben 36 miliardi di euro annunciata dal Governo Renzi. Previsti due obiettivi fondamentali: taglio delle tasse e riduzione del costo del lavoro. Ecco tutti i numeri dei tagli da avviare per riportare l'Italia a livelli di riequilibrio economico; i numeri dei tagli per il recupero di risorse economiche dalle Regioni e dagli enti locali. Che cosa cambia nelle retribuzioni dei lavoratori, nel lavoro, nel comparto della scuola e delle pensioni? Che cosa ci si aspetta dal nuovo progetto Renzi sul il Tfr in busta paga e dalla risoluzione della questione Quota96 e stabilizzazione dei precari della scuola?



Legge di Stabilità: tutti i numeri dei tagli

La Legge di Stabilità proposta dal Governo Renzi prevede una manovra da 36 mld di euro per il raggiungimento di un nuovo equilibrio dell'Italia. In primis la destinazione di 18mld di euro per avviare il taglio delle tasse (con 7mld circa) e la riduzione del costo del lavoro, quest'ultimo possibile con 6,5mld. L'azzeramento del costo del lavoro dall'Irap e la stabilizzazione del bonus Irpef di 80 euro hanno un valore totale di 13 mld e mezzo di euro (si consideri che ulteriori 3 miliardi sono stati coperti con il dl Irpef. Per raggiungere gli obiettivi primari della Legge di stabilità si disposto un aumento dei tagli della spending review per il 2015: 4mld dai ministeri, 4-5mld dalle Regioni e i restanti 2-3mld dagli enti locali. Stando ai calcoli, la previsione di recupero della Legge di Stabilità è pari 16 mld di euro con un rientro sui livelli indicati nel Def di aprile 2014.

In secondo luogo con la Legge di Stabilità si prevede il recupero di 1 mld dal taglio del 3% delle buste paga dei dipendenti pubblici; altri 2mld saranno recuperati con le operazioni di riordino della tax expenditure; un altro mld di euro dalla riforma delle società partecipate. Ma ci sono anche le operazioni di recupero di risorse economiche dalla lotta all'evasione fiscale: circa 2,5mld, in aggiunta alle entrate degli introiti del gioco, pari a 1mld.

Legge di Stabilità: Tfr in busta paga e stabilizzazione precari

In materia di riduzione del costo del lavoro, la Legge di Stabilità mira all'incentivazione della cancellazione dei contributi per assunzioni con contratto a tempo indeterminato per un periodo di tre anni: previsti circa 1mld. Altri 1,5 mld con destinazione a sostegno di ammortizzatori sociali. L'obiettivo primario della Legge di Stabilità è quello di incentivare le imprese all'assunzione mettendo in moto la produzione e avviando un ciclo di nuove assunzione, riducendo il numero di persone che in questi ultimi tempi hanno perso il lavoro. Un primo passo verso un sostegno alle famiglie in difficoltà è stato fatto con la proposta del Tfr in busta paga ma ancora non vi è un risconto positivo.

Un ultimo punto caldo della Legge di Stabilità è, infatti, proprio la proposta del Tfr in busta paga che, in base alle prime operazioni del provvedimento potrebbe essere inserito successivamente, in quanto ancora in lavorazione. Incertezza anche per una possibile proroga dell'ecobonus del 65% e del bonus ristrutturazione del 55%, ma sopratutto ancora in bilico le operazioni di stabilizzazione dei 150mila precari del comparto scuola, il mancato collocamento in pensione dei Quota96 e il necessario sblocco degli scatti anzianità e gli scatti di progressione di carriera. Situazione non più sostenibile dal personale della scuola che attende da più di due anni (vedi Quota96) di lasciare il servizio. Il provvedimento pare ancora non trovare spazio nella Legge di Stabilità di Renzi.