Non accenna ad esaurirsi il dibattito in tema di pensione anticipata 2014 e prepensionamento; la settimana scorsa si è chiusa con il maxi sciopero generale indetto dalla CGIL, con il leader Susanna Camusso ad aver rimarcato come tra i motivi dello stato di agitazione vi fosse anche e soprattutto la mancata risoluzione della cosiddetta ‘questione previdenziale’. Nello stesso momento in cui la Camusso muoveva guerra al governo Renzi dal palco di Piazza San Giovanni a Roma, il ministro del lavoro Giuliano Poletti rispondeva da Salerno alle tante domande circa i mancati interventi in tema di pensione anticipata 2014 e prepensionamento.
Il ministro ha sottolineato come allo stato attuale ogni ragionamento sia ‘complesso’ e come purtroppo si debba fare i conti con un passato, quello dei baby pensionati, che torna spesso a galla come uno spettro dal quale doversi difendere. Il sistema previdenziale al momento è dunque in disequilibrio per via di alcune scelte del passato mal ponderate, ma continuare ad ignorare la questione non è certo d’aiuto aggiungiamo noi. Se la CGIL attacca il governo con Poletti impegnato nell’affannoso tentativo di dare qualche risposta, il premier Renzi continua invece a non interessarsi per nulla del dibattito previdenziale; nelle scorse settimane l’ex sindaco di Firenze non aveva mai rilasciato neanche una dichiarazione sui possibili interventi in tema di pensione anticipata 2014 e prepensionamento né sui possibili correttivi da doversi applicare sul fronte della previdenza, e dopo la Legge di Stabilità sta continuando a mostrare il più assoluto menefreghismo.
Un silenzio il suo più eloquente di mille parole.