Nella giornata di ieri il Governo ha presentato la bozza riguardante la nuova Legge di Stabilità. Tante sono le novità messe a punto dai nostri parlamentari, tra cui però mancano dei provvedimenti che avremmo sicuramente voluto vedere. Molti sono rimasti delusi di non vedere alcuna modifica al sistema pensionistico italiano, anche piccola, che avrebbe magari dato accesso alla pensione a quelle migliaia di lavoratori disagiati. Nei mesi scorsi non è stato fatto nulla a tal proposito e ci dicevano di aspettare la Legge di Stabilità, con la quale si sarebbe sistemato tutto.
Ancora una volta, però, tutto è finito con un niente di fatto, dato che Quota 96, lavoratori precoci ed altre categorie ancora attendono una risposta da parte del Governo.
La delusione maggiore l'hanno avuta i 4 mila lavoratori del comparto scuola, i cosiddetti Quota 96, che già da prima dell'estate attendevano un provvedimento che consentisse loro di poter accedere alla pensione. Dopo rinvii su rinvii, anche stavolta questi contribuenti sono rimasti a bocca asciutta. La passata estate si pensava di inserire un emendamento all'interno della riforma della PA, poi non se n'è fatto nulla, nonostante il via libera alla Camera, perché il Governo non aveva le coperture finanziarie per attuarla; si pensava poi che le giuste risposte sarebbero arrivate nella giornata di ieri, ma a quanto pare non sembra essere cambiato nulla.
Niente è stato cambiato anche per i lavoratori precoci, i quali hanno raggiunto ormai da tempo il requisito contributivo, ma non possono accedere alla meritata pensione perché non hanno raggiunto il requisito anagrafico. Pure per loro si attendeva un qualche provvedimento che potesse liberarli dal mondo del lavoro, ma neppure per loro sono giunte buone notizie con la Legge di Stabilità.
Altra nota dolente riguarda la non proroga dell'opzione donna, che era data quasi per scontata alla vigilia, ma che poi il Governo ha deciso di non prorogare fino al 2018, non permettendo più alle lavoratrici di accedere alla pensione anticipatamente. Gli unici a sorridere questo autunno saranno gli esodati che hanno ricevuto la sesta salvaguardia.