Riforma Pensioni: cosa cambia con lalegge di stabilità del governo Renzi? Vediamo le modifiche apportate, ricordando che non ci sono stati stravolgimenti strutturali nè interventi ad hoc per le questioni più urgenti in campo previdenziale, tra cui esodati, Quota 96 della scuola, lavoratori precoci e mestieri usuranti. La legge di stabilità, dopo aver ricevuto l'ok da parte della Ragioneria dello Stato, ieri in serata è stata approvata anche dal presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano ha firmato il Ddl e ne ha autorizzato la presentazione in Parlamento.

Da oggi 24 ottobre, dunque, avrà inizio ufficialmente la sessione di bilancio di fine 2014 con l'avvio dell'esame del testo.

Pensioni 2014 news: cosa cambia con la legge di stabilità di Renzi?

Le novità principali della legge di stabilità di Renzi riguardano la conferma degli 80 euro in busta paga, che diventano strutturali e diventano una detrazione sulle tasse, e soprattutto il Bonus bebè 2015, altri 80 euro mensili destinati ai neogenitori. Su questi temi si concentra il dibattito negli ultimi giorni. Per quanto riguarda le pensioni, dopo la delusione di quanti speravano in interventi incisivi, la discussione ha preso in oggetto il pagamento degli assegni previdenziali non più il primo giorno di ogni mese, ma il 10.

Molte le polemiche sorte in merito a questo punto, fino a quando il Mef ha precisato che lo slittamento del termine per incassare l'assegno riguarderà esclusivamente i beneficiari di più trattamenti (Inps ed ex Inpdap): il cambiamento, quindi, dovrebbe interessare soltanto una platea esigua di pensionati, e cioè 800 mila individui su oltre 16 milioni.

La legge di stabilità ha portato, inoltre, una cattiva notizia in ambito previdenziale. Secondo il testo ora all'esame del Parlamento, oltre 1 miliardo dei 3,6 previsti dalla tassazione sulle rendite finanziarie deriverà dall'aumento del prelievo sui rendimenti della previdenza complementare. Delusione da parte di quanti attendevano da tempo le risposte del governo in merito alle categorie svantaggiate dalla riforma Fornero del 2011, e da chi si aspettava una vera e propria riforma delle pensioni in senso flessibile, Cesare Damiano in prima linea. Se volete rimanere aggiornati sulle questioni previdenziali vi invitiamo a cliccare il tasto "Segui" sotto il titolo.