La tanto attesa legge di stabilità del governo di Matteo Renzi è stata finalmente svelata. Ad essere delusi, però, sono i tanti italiani che attendevano novità sul fronte della riforma delle pensioni, o quantomeno interventi decisivi di sanatoria per i problemi più scottanti in questo ambito (lavoratori precoci, mestieri usuranti, esodati e Quota 96 della scuola su tutti). Il governo ha confermato nei fatti che non ci sono le risorse per ritoccare il sistema previdenziale italiano, mentre si è concentrato su altri temi tra cui sgravi per le imprese, taglio dell'Irap, scuola, anticipo Tfr in busta paga.

Ma le categorie più sensibili al tema Pensioni non ci stanno: la prima reazione è stata una lettera infuocata inviata dalla rete dei comitati degli esodati al parlamento. Vediamone i contenuti e ripercorriamo le ultime notizie sui temi previdenziali.

Riforma pensioni e pensione anticipata: nella legge di stabilità non c'è spazio

Da più parti nel paese negli ultimi mesi sono arrivate proposte e pressioni sul governo Renzi per modificare il sistema previdenziale in senso flessibile, e si è tornati a parlare di un possibile cambiamento dei termini per accedere alla pensione anticipata. L'ultimo intervento in questo senso è quello di Tiziano Treu, nuovo commissario straordinario dell'Inps, ma non bisogna dimenticare anche la battaglia condotta da Cesare Damiano in parlamento.

La legge di stabilità, però, non fa accenno a questo tema.

Legge di stabilità: crescono le imposte sui fondi pensione

La legge di stabilità porta, al contrario, una cattiva notizia in ambito previdenziale. Secondo la bozza diffusa, oltre 1 miliardo dei 3,6 previsti dalla tassazione sulle rendite finanziarie deriverà dall'aumento del prelievo sui rendimenti della previdenza complementare

Riforma pensioni e legge di stabilità, la rabbia degli esodati

"Con estremo disappunto, profonda delusione e vivo sgomento e rabbia prendiamo atto che nella proposta di Legge di Stabilità 2015 non è stato inserito alcun provvedimento per la soluzione strutturale del dramma degli 'esodati non salvaguardati'": comincia così la lettera indirizzata dalla rete dei comitati degli esodati al governo e al parlamento.

Si tratta di un dramma, leggiamo che dura da ben 34 mesi, dall'esordio cioè della famigerata riforma delle pensioni Fornero, e che riguarda oltre 200.000 cittadini italiani insieme alle loro famiglie. La rete si scaglia contro le false promesse dei politici, ministro Poletti in prima linea, che pur riconoscendo l'errore della Fornero non hanno saputo (o voluto) porvi rimedio.

Ecco, quindi, la richiesta: "Esortiamo il Presidente Renzi, il Ministro Poletti ed il Sottosegretario Baretta a dar prova di serietà e affidabilità, rispettando e dando attuazione concreta ai loro impegni con una modifica tempestiva della proposta di Legge di Stabilità che comporti finalmente un provvedimento per il riconoscimento del diritto alla pensione, e alla sopravvivenza dei 220.000 'esodati non salvaguardati' dai 6 provvedimenti precedenti". Come risponderà il governo Renzi? Ci sarà un clamoroso dietrofront con un cambiamento della legge di stabilità? O la richiesta degli esodati ancora senza salvaguardia sarà ignorata?