Resta in primo piano nell'agenda politica, sindacale ed economica il dibattito sulla riforma pensioni 2014-2015 con cui, seppur a scaglioni, dovrà fare necessariamente i conti il Governo Renzi pressato da più parti per delle modifiche sostanziali alla riforma Pensioni Fornero, proposte di modifiche che puntano ad abbassare l'età pensionabile aumentata dal Governo Monti e che quindi aprano la strada alla pensione anticipata per tutti i lavoratori e non soltanto per gli impiegati pubblici come previsto nella riforma Pa e pensioni del ministro della Pubblica amministrazione e Semplificazione Marianna Madia che ha concesso al prepensionamento a 62 anni per i dipendenti statali.

Nella Legge di Stabilità del Governo Renzi non vengono aumentate le pensioni minime e non viene introdotta nessuna forma di pensione anticipata ma vengano aumentate le tassazioni sui rendimenti dei fondi pensione. Per l'eventuale aumento delle pensioni minime - come chiedono il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo e Forza Italia di Silvio Berlusconi - si dovrà aspettare il 2016, secondo quanto annunciato ieri dal ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi.

Legge di Stabilità, pensioni, Renzi: non cambiamo norma Tfr in busta paga, libertà ai lavoratori

Ad alimentare il dibattito sulla riforma pensioni, Legge di Stabilità, lavoro per i giovani e Tfr (Trattamento di fine rapporto) in busta paga è stato nei giorni scorsi a Ballarò il premier Matteo Renzi che ha difeso i provvedimenti del Governo.

"Le pensioni dei giovani sono a rischio - ha detto il presidente del Consiglio e segretario del Partito democratico - perché non lavorano e non per la mazzata del Tfr in busta paga. Nessuno vuole colpire il risparmio - ha sottolineato Matteo Renzi questa settimana a Ballarò - non abbiamo introdotto la patrimoniale, il nostro obiettivo - ha aggiunto - è riportare un clima di fiducia.

I cittadini - ha spiegato il premier Renzi - saranno liberi di decidere sul Tfr in busta paga, non credo cambieremo norma".

Abolizione riforma pensioni Fornero, la Cassazione certifica le firme della Lega Nord

E sempre in tema di riforma pensioni 2014-2015 le ultime notizie importanti arrivano dalla Suprema Corte di Cassazione che nei giorni scorsi ha certificato le firme depositate dalla Lega Nord di Matteo Salvini per il referendum abrogativo con cui si propone l'abolizione della riforma pensioni Fornero e quindi l'introduzione di nuove forme di pensione anticipata negate con l'aumento dell'età pensionabile predisposto con la legge del Governo Monti sulle pensioni approvata nel 2011.

"La Corte di Cassazione - ha dichiarato in una nota stampa il capogruppo parlamentare della Lega Nord alla Camera dei Deputati Massimiliano Fedriga commentando la decisione della Cassazione sul referendum contro la riforma pensioni Fornero promosso - ha certificato che le firme depositate per il referendum contro la legge Fornero che sono davvero tante, a dimostrazione che la gente - secondo il capogruppo leghista a Montecitorio - vuole esprimersi per abrogare la vergognosa riforma delle pensioni. Adesso - ha aggiunto il parlamentare - ci auguriamo che non arrivino scherzi dalla Consulta, perché non si può zittire - ha sottolineato - la voce del popolo. Se il Governo Renzi - ha aggiunto il deputato Massimiliano Fedriga - non è in grado di portare avanti politiche che servono ai cittadini come l'eliminazione della riforma pensioni che ha bloccato il ricambio generazionale alimentando la disoccupazione giovanile e centinaia di migliaia di esodati, ci penserà la gente a farlo".