Partirà il 3 novembre lo sciopero degli infermieri che creerà grandi disagi all'interno degli ambulatori e ospedali per interventi chirurgici programmati, regolare assistenza e attività ambulatoriali. Saranno comunque garantiti gli interventi di massima urgenza. La protesta nasce per il blocco del turn over e contrattuale. Il personale infermieristico è sempre meno, con l'assenza di un ricambio con coloro che vanno in pensione. Alcuni stipendi sono fermi dal 2009. Una situazione divenuta insostenibile per la categoria che ha proclamato lo sciopero generale degli infermieri dal sindacato delle professioni infermieristiche Nursind.
Così il 3 novembre circa 22 mila infermieri italiani resteranno a casa e fermeranno tutte le attività ospedaliere, negli ambulatori e in qualsiasi reparto. Forse chi pagherà maggiormente le conseguenze di questo sciopero saranno proprio i pazienti bisognosi di assistenza. Ovviamente se si dovesse creare una situazione d'emergenza con interventi da eseguire nell'immediatezza, il personale resterà a disposizione.
Il settore chiede prima di tutto il termine del blocco del turn over, ovvero il ricambio del personale con coloro che vanno in pensione. Il blocco è iniziato nel 2008 e fino ad oggi non c'è stato verso per modificare la situazione. C'è pochissimo personale a lavorare all'interno degli ospedali, nonostante l'enorme mole di lavoro.
Infatti, secondo alcuni dati statistici, l'Italia è il Paese che ha meno infermieri impiegati rispetto alla media degli altri Stati dell'Unioni Europea. In termini numerici, mancherebbero circa 100 mila infermieri. Attualmente della categoria, ci sarebbero circa 25 mila disoccupati che si girano i pollici in attesa di una collocazione.
Inoltre gli stipendi sono bloccati dal 2009 perché il contratto di categoria non è stato mai rinnovato ed è scaduto cinque anni fa.
Attraverso questo sciopero, gli infermieri d'Italia vogliono esprimere il loro grande malessere per il sistema attualmente in atto. Sono persone che si spendono per aiutare, sostenere ed assistere coloro che si trovano in situazioni di sofferenza. Gli infermieri guardano quotidianamente in faccia il dolore, l'angoscia, l'afflizione e anche la morte.