Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito connesso a pensione anticipata 2015, Pensioni d'oro e opzione contributivo donne; partendo da quest'ultimo tema bisogna purtroppo dar conto del pronunciamento della Commissione Bilancio che nella giornata di ieri ha ufficialmente bocciato l'emendamento che era stato presentato da SEL con lo scopo di ottenere una proroga dei termini di fruizione sino a tutto il 2015. Vana dunque la lotta condotta dal Comitato Opzione Donna che aveva mosso un ricorso contro le circolari INPS che limitavano la possibilità di utilizzo dell'istituto dell'opzione contributivo sino al dicembre 2014, vane anche le speranze di migliaia di lavoratrici che il prossimo anno avrebbero maturato i requisiti di accesso alla stessa opzione contributivo donne.

Passando invece alle pensioni d'oro bisogna sottolineare un nuovo emendamento presentato alla Legge di Stabilità che prevede la fissazione di un tetto massimo oltre il quale gli assegni non potranno spingersi: qualora il disegno riformatore dovesse andare in porto potrebbero essere ricavate risorse sufficienti da poter investire nella riforma della pensione anticipata 2015, con Quota 100, uscita a 62 anni e Mini-Pensione a rimanere le ipotesi di intervento più probabili. Gli ultimi sviluppi, specie quelli relativi all'opzione contributivo donne, ci portano a rivolgere una domanda al premier: Renzi, perché no?

Pensione anticipata 2015, pensioni d'oro e opzione contributivo donne: governo Renzi immobile

Come accennato in apertura, giungono importanti novità in merito a pensione anticipata 2015 e opzione contributivo donne, con la Commissione Bilancio ad aver bocciato l'emendamento presentato da SEL e relativo alla possibilità di prorogare l'istituto sino a tutto il 2015. L'opzione contributivo, lo ricordiamo, consente alle lavoratrici di accedere ad una particolare forma di pensione anticipata a quota 57 o 58 anni di età più 35 di contributi a fronte di assegni comunque ridotti rispetto a quelli erogati col retributivo, ma stante il no della Commissione Bilancio le ultime lavoratrici a poterne beneficiare saranno le dipendenti statali e private che riusciranno a maturane i requisiti di accesso entro dicembre 2014. Il parlamentare del PD Maria Luisa Gnecchi ha tentato sino all'ultimo di sensibilizzare il governo Renzi circa un provvedimento che numeri alla mano avrebbe prodotto sensibili decrementi di spesa sul lungo periodo, ma lo stesso esecutivo guidato dall'ex sindaco di Firenze si è dimostrato sordo ad ogni richiamo. Come la Commissione Bilancio d'altronde, che ha opposto un diniego dal retrogusto più politico che economico. Prorogare l'opzione contributivo donne avrebbe reso più flessibile l'istituto stesso della pensione anticipata 2015 e rasserenato il clima, ma Renzi, governo e organi contabili hanno imboccato un'altra via.



Da tempo si parla della necessità di istruire una riforma strutturale della pensione anticipata 2015 con Quota 100 (intesa come soglia di accesso alla stessa pensione anticipata 2015 che scaturisca dalla somma tra età anagrafica e contributiva), Mini-Pensione e uscita a 62 anni a costituire le ipotesi più probabili. Le risorse per portare a termine questi e altri interventi potrebbero arrivare dall'entrata in vigore di un tetto alle pensioni d'oro: in settimana è stato presentato un altro emendamento che va in questa direzione, un provvedimento appoggiato anche dal PD di Renzi: 'Ci sorprende - ha affermato Massimiliano Fedriga della Lega parlando di pensione anticipata 2015 e pensioni d'oro - il ravvedimento del Governo Renzi sulle pensioni d'oro dopo che il PD stesso non ha ammesso l'emendamento della Lega che andava ad affrontare questa tematica'. Staremo a vedere cosa accadrà, e Voi che cosa pensate? Come giudicate l'ennesimo no di Renzi e del governo sul fronte previdenziale? Dateci un giudizio commentando il pezzo qui sotto! Se desiderate rimanere aggiornati potete cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.