Non si placa il dibattito attorno alle pensioni 2015 con opzione contributivo donne: era infatti previsto per ieri il voto finale della Commissione Bilancio in merito all’emendamento presentato da SEL che chiedeva una proroga dei termini di fruizione dell’istituto sino a tutto il 2015, con l’organo contabile ad aver però bocciato la proposta ritenendola inattuabile. Con la proroga vanno in fumo le speranze di oltre 6mila lavoratrici donne che all’anno nuovo matureranno i requisiti di accesso all’istituto: a nulla è valsa dunque la battaglia del Comitato Opzione Donna che nelle ultime settimane si era strenuamente battuta per sostenere l’emendamento presentato da SEL e sensibilizzare il governo Renzi circa la bontà di un provvedimento che sul lungo periodo avrebbe prodotto sensibili risparmi per le casse statali.

Niente Pensioni 2015 con opzione contributivo donne dunque e niente prepensionamento per decine di migliaia di lavoratrici che dallo stesso 2015 in avanti avrebbero maturato il diritto di utilizzo di uno degli istituti previdenziali più dibattuto degli ultimi anni: a questo punto possiamo affermare che l’istituto scomparirà.

Pensioni 2015 con opzione contributivo donne, emendamento respinto: proroga in fumo, l’istituto scomparirà

Come accennato in apertura, giungono cattive notizie in merito a pensioni 2015 e opzione contributivo donne: l’emendamento presentato da SEL che richiedeva una proroga dei termini di fruizione sino a tutto il 2015 è stato infatti respinto dalla Commissione Bilancio, con buona pace delle quasi 7mila lavoratrici che il prossimo anno avrebbero potuto ricorrere all’istituto. L’opzione contributivo donne prevede nello specifico un prepensionamento possibile a quota 57 o 58 anni di età più 35 di contributi, range di requisiti cui va però affiancata la riscossione di assegni previdenziali decurtati anche del 30% rispetto al metodo retributivo. Proprio qui si annidavano le opportunità di risparmio per le casse statali, che a conti fatti a partire dal 2019 in poi avrebbero goduto di grandi risparmi dall’emissione di assegni dall’ammontare così ridotto rispetto a quello tradizionale. A questo punto potranno ricorrere all’opzione contributivo donne soltanto le lavoratrici statali e private che matureranno i requisiti di accesso entro i mesi di novembre e dicembre 2014, dopo di che l’istituto scomparirà.



Il fatto che non si potrà più assistere a pensioni 2015 con opzione contributivo donne che conseguenze avrà sulla platea di lavoratrici rimaste escluse? Le uniche due possibilità rimangono l’accesso alla pensione di vecchiaia o il ricorso all’istituto della pensione anticipata: nel primo caso alle dipendenti pubbliche serviranno 66 anni e 3 mesi, alle autonome 64 anni e 9 mesi e alle private 63 anni e 9 mesi, laddove invece nel secondo sarà indispensabile maturare 41 anni e 6 mesi di contributi. Con il venir meno di pensioni 2015 maturate con l’opzione contributivo donne scompare anche uno degli ultimi istituti davvero in grado di elevare il livello di flessibilità in uscita con la conseguenza che il sistema previdenziale tenderà ad irrigidirsi ancora di più: e Voi che cosa pensate del pronunciamento della Commissione Bilancio? Quali credete siano i veri motivi del no? Dateci un giudizio commentando il pezzo qui sotto! Se desiderate continuare a seguire i futuri sviluppi in tema di previdenza e pensione anticipata vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ poco sotto il titolo del pezzo.