Sulla questione delle Pensioni, un punto sembra ormai chiaro: non vi saranno ulteriori salvaguardie nel 2014, oltre a quella già approvata dal Parlamento e dedicata alla copertura dei lavoratori esodati. Per gli altri disagiati della Riforma Fornero, si dovrà attendere perlomeno il 2015. Sono queste le (amare) conclusioni a cui si può giungere seguendo le dichiarazioni rilasciate dagli esponenti dell'esecutivo e dell'Inps, riguardo il tema di coloro che sono rimasti bloccati fuori dalle tutele dell'Inps a causa dell'innalzamento dei requisiti anagrafici e contributivi.

Stiamo parlando di una larga platea di lavoratori: precoci che hanno iniziato a lavorare in giovane età, ma anche persone che hanno svolto per decenni lavori usuranti. Per non parlare dei quota 96 della scuola, insegnanti e lavoratori ATA che di fatto hanno già acquisito il diritto alla quiescenza, ma che per colpa di una svista nella stesura della legge devono restare bloccati tra i banchi di scuola. Se poi leggiamo tra i commenti che spesso ci lasciano i nostri lettori, scopriamo che vi è anche il problema dei disoccupati in età avanzata, che perdendo il lavoro quando non hanno ancora maturato tutti i requisiti di accesso al pensionamento sono di fatto rinchiusi in una sorta di limbo burocratico.

Il Ministro dell'economia Padoan scrive alla Commissione Europea e rassicura sulla sostenibilità del sistema

D'altra parte, l'oggetto principale della legge 114 del 2011 non è stato certamente o in via esclusiva la tutela dei lavoratori; i tempi erano difficili, lo spread era salito alle stelle e quello che andava fatto era di assicurare la sostenibilità del sistema.

Un obiettivo che è stato raggiunto, come ha nuovamente confermato il Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan con una recente missiva indirizzata alla Commissione Europea. In questo modo, l'esecutivo Renzi vuole ribadire la bontà del proprio lavoro e placare le ansie europee sulla tenuta dei conti, visto che l'economia continua a mandare messaggi recessivi e a preoccupare i partner internazionali.

Il Commissario Inps Treu chiede la pensione anticipata per i disagiati nel 2015

Stante la situazione, se da un lato la sostenibilità dei conti non dovrebbe più destare preoccupazioni, resta tutt'ora irrisolto il grave problema dei lavoratori disagiati, descritto in precedenza. Su quest'ultimo punto, il Governo Renzi sembra aver scelto una linea attendista, calando il silenzio stampa su qualsiasi dichiarazione che possa riferirsi ad una soluzione del caso. Proprio a tal proposito, si era espresso l'ex Commissario Inps Vittorio Conti, spiegando che con l'ultima riforma previdenziale si è irrigidito eccessivamente il meccanismo di fuoriuscita dal lavoro. Anche il neo Commissario Tiziano Treu ha ribadito il punto, chiedendo all'esecutivo di produrre una soluzione utile nel 2015, indipendentemente da quella che sarà la strada prescelta per arrivare ad una sanatoria.

Sul tavolo ci sono attualmente le proposte delle mini pensioni attuabili con il prestito pensionistico Inps o la quota 100 di Cesare Damiano. Ma il punto alla fine è riuscire a raggiungere un compromesso tra le esigenze di bilancio e quelle delle persone. E voi, cosa pensate delle ultime dichiarazioni di Padoan e Treu? Come sempre, restiamo in attesa delle vostre opinioni attraverso i commenti del sito. Se invece volete restare aggiornati sul tema delle pensioni, potete utilizzare il pulsante "segui" disponibile in alto, sotto al titolo.